Cosenza
Cosenza, Santa Teresa: «Una vigilia di Natale da incubo»
Si firmano parrocchiani “stanchi e rammaricati” di non poter vivere neanche il santo Natale per via di una Movida sempre più ostile e nuove regole di viabilità pericolose per i residenti
COSENZA – La vigilia di Natale, i parrocchiani di S. Teresa, recandosi nel pomeriggio in chiesa per la novena e la messa delle ore 18, si sono imbattuti in una folla di giovani, scomposta e rumorosa, che occupava la piazza tra rifiuti di ogni genere e rendeva difficoltoso l’ingresso dalla porta laterale, dal momento che era stata transennata la gradinata centrale per motivi di sicurezza. Il fatto più grave, però, si è verificato durate la funzione religiosa: dal basso, infatti, sono stati lanciati dei petardi contro le porte e il rumore dello scoppio ha interrotto più volte la funzione religiosa, generando nei presenti paura e sbigottimento.
Ci siamo chiesti se è questo il modo di intendere e festeggiare il Natale per i nostri giovani, se è questo ciò che si consente e si accetta. Tra poco, per pregare ci si dovrà rinchiudere in luoghi appartati come facevano i primi cristiani perché ciò infastidisce, forse, qualcuno?
Non parliamo, poi, delle difficoltà oggettive che un anziano o un disabile incontra per recarsi in chiesa, da quando le nuove disposizione in tema di viabilità e traffico impediscono di parcheggiare nelle vicinanze della chiesa, erigendo reali barriere. Ma non solo gli anziani, molto numerosi in questa zona, anche persone più giovani hanno paura di attraversare via Roma, via Alimena e zone limitrofe da quando sono stati disattivati i semafori e i vigili non si vedono più in giro, mentre le auto sfrecciano, incuranti delle strisce, che non tutelano assolutamente gli inermi pedoni, ma questo poco importa!
Ciò che davvero conta è che la città sia viva, allegra, piena di luci e di tavolate ad ogni passo, tra musiche assordanti che ottundono il cervello. Eppure basterebbe riflettere un po’ di più su quanto papa Francesco ci ha detto nella sua “Laudato si”, sollecitando “ad un mutamento radicale nella condotta dell’umanità… per un autentico progresso sociale e morale”, che implica “il rispetto e la cura della casa comune”.
Auguriamo buon anno a tutti, sperando che il 31 dicembre non si replichi la stesa situazione di caos, indisciplina e disturbo che abbiamo dovuto sopportare la vigilia di Natale.
I Parrocchiani stanchi e rammaricati
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