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Job Center, in carcere i capi dell’organizzazione

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Job Center, in carcere i capi dell’organizzazione

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Nella tarda serata di ieri la squadra mobile di Cosenza ha eseguito le prime quattro ordinanza di custodia cautelare in carcere dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato le condanne  dei pusher cosentini

 

COSENZA – A distanza di 24 ore, la squadra mobile di Cosenza si è presentata alla porta di Abbruzzese, Palmieri, Aloise ed Esposito per eseguire l’ordinanza di misura di custodia cautelare in carcere. Una visita annunciata quella di ieri dopo il verdetto della Cassazione che ha confermato tutte le condanne in rito abbreviato, in primo e secondo grado tranne per un imputato, Candido Perri. Per quest’ultimo, difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese è stata emessa sentenza di annullamento con rinvio per reato associativo. Per lui ancora un processo da celebrare

Ricordiamo le condanne: Celestino Abbruzzese, alias “Micetto” a 13 anni e 4 mesi; Anna Palmieri a 10 anni; Marco Paura a 8 anni; Gianluca Fortunato Esposito a 8 anni e 8 mesi; Amos Zicaro a 7 anni, 8 mesi e 20 giorni; Giovanni Aloise a 8 anni; Giuseppina Perri a 5 anni, 1 mese e 10 giorni; Francesco Noblea a 10 anni e 8 mesi; Vincenzo De Rose a 8 anni e 10 mesi; Francesco Mazzei 6 anni e 10 mesi.

Le indagini furono sviluppate nell’agosto 2014 dalla sezione antidroga della squadra mobile diretta dall’ispettore superiore Francesco De Marco che portò alla luce lo spaccio di stupefacente all’interno del centro storico, una centrale dello spaccio nella Cosenza vecchia. Il blitz fu eseguito a settembre del 2015. Una rete di spacciatori che agivano, secondo i giudici, per conto del clan degli Zingari. per tutti l’accusa fu di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico.

Abbruzzese e Palmieri, oggi rispettivamente trasferiti nelle carceri di Cosenza e Castrovillari sono stati ritenuti la “mente” del gruppo, mentre Marco Paura (collaboratore di giustizia) ed Ester Mollo (condannata con rito ordinario) rappresentavano il “braccio”, ovvero “il motore organizzativo e operativo”. Nei prossimi giorni saranno eseguite altre ordinanze di custodia cautelare sempre dalla squadra mobile che ha aperto le indagini e oggi chiude con gli arresti “uno stralcio” della rete di spaccio di stupefacenti a Cosenza

 

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