Cosenza
“Faenerator”, usura ed estorsione: Patitucci torna in libertà
Un giro di estorsione ed usura con prestiti di denaro che spaziavano dalle 100, 200 euro ai 30 mila euro, con interessi trimestrali fino al 17%, pari a 5 mila euro
COSENZA – “Faenerator”, usura ed estorsione a Cosenza, Fernando Patitucci torna in libertà. Il Gip Branda ha accolto l’istanza presentata dal legale di fiducia dell’indagato, l’avvocato Stefano Antonio Pellegrino revocando gli arresti domiciliarti. Fernando Patitucci, 68 anni residente a Luzzi, finì ai domiciliari lo scorso 27 giugno, insieme a Bartolomeo Bevilacqua 48 anni Cosenza, Pasquale Giudice 52 anni residente a Mendicino, Alessandro Morrone 46 anni originario di Cosenza, residente a Massafra (TA) ma domiciliato a via Popilia, Francesco Di Sanzo 38 anni originario di Castellanza (VA), residente a Massafra (TA), domiciliato a Rose, Francesco Abbruzzese 55 anni residente a Cosenza, con l’accusa di essersi resi responsabili di plurime condotte di usura , protratte nel tempo, che alla luce dei precedenti fanno ritenere necessaria l’applicazione della misura cautelare.
In carcere finirono Giuseppe De Rose 64 anni Cosenza, gravato da numerose condanne, nel caso specifico è accusato di essere ricorso alle minacce per costringere la vittima alla restituzione del denaro prestato ad usura; Leonardo Lucia, 64 anni Cosenza, per gli inquirenti sarebbe l’usuraio che ha posto in essere il maggior numero di condotte in danno di soggetti diversi, dimostrando spiccata capacità e particolare dedizione all’attività usuraia; Salvatore Pati 67 anni, nato ad Amantea e residente a Cosenza, secondo le accuse ha posto in essere condotte connotate da particolare violenza per costringere la vittima ad eseguire i versamenti imposti. Il blitz dell’Arma portò all’esecuzione di 14 misure cautelari, 3 in carcere, 5 ai domiciliari e 6 obblighi di firma. In tutto sono 18 gli indagati per 42 episodi tra usura ed estorsione.
Secondo l’accusa “usura con prestiti di denaro che spaziavano dalle 100, 200 euro ai 30 mila euro, con interessi trimestrali al 17%, pari a 5 mila euro. Perquisizioni nelle abitazioni che hanno portato al rinvenimento di pizzini, assegni anche post datati e block notes con appunti dare e avere. Cento gli uomini messi in campo con il supporto delle unità cinofili da parte del comando provinciale diretto dal tenente colonnello Sutera, in particolare la compagnia di Cosenza al comando del capitano Passaquieti (ora a comandare la compagnia di Frascati). A investigare e chiudere le indagini fatte da pedinamenti e intercettazioni furono gli investigatori del Norm di Cosenza diretto dal tenente Petrocchi.
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