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‘Ndrangheta, sequestrata villa della famiglia Gallico a Palmi

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‘Ndrangheta, sequestrata villa della famiglia Gallico a Palmi

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REGGIO CALABRIA –  (Adnkronos) – La villa simbolo del potere mafioso esercitato dalla famiglia Gallico nel territorio di Palmi e’ stata sequestrata

su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria (Sezione Misure di Prevenzione) su richiesta della locale Procura della Repubblica, con decreto emesso il 16 ottobre scorso. L’immobile, che si trova nel Comune di Palmi, in via Concordato, era nella disponibilita’ della famiglia Gallico e di proprieta’ della vedova di Antonino Gallico.

Il provvedimento, eseguito da personale dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura e del Commissariato di Palmi, e’ relativo a uno stabile costituito da un fabbricato in cemento armato con scantinato e quattro piani fuori terra, all’interno del quale sono stati ricavati cinque appartamenti rifiniti e abitati e quattro appartamenti, allo stato rustici, immesso in un piu’ vasto appezzamento di terreno circondato da alte mura di cinta e protetto da un massiccio cancello blindato. Il valore del patrimonio sequestrato ammonta a circa tre milioni di euro. La richiesta di sequestro ha preso avvio da un’attivita’ investigativa della Dda di Reggio Calabria da cui e’ scaturito il procedimento penale poi sfociato nelle due ordinanze di custodia cautelare eseguite a maggio 2010, nell’operazione ‘Cosa mia’, a carico, tra gli altri, dei principali esponenti delle cosca Gallico, eseguita dalla locale Squadra Mobile e dal Commissariato di Palmi. L’operazione aveva preso spunto dagli esiti di una minuziosa indagine riguardante le ‘ndrine dei Gallico-Morgante-Sgro’-Sciglitano gravitanti in Palmi e quelle contrapposte dei Bruzzise-Parrello operanti nella frazione di Barritteri di Seminara, protagoniste di una faida tra il 2004 e il 2008. Le accuse: estorsione e altri delitti contro il patrimonio, associazione mafiosa e infiltrazione negli appalti legati all’ammodernamento del V macrolotto dell’autostrada A3 (tra gli svincoli di Gioia Tauro e Scilla), con la pretesa del pagamento di una tangente del 3% dell’importo fissato nel capitolato d’appalto alle ditte appaltatrici e il rifornimento di calcestruzzo da aziende vicine agli ambienti mafiosi. I recenti accertamenti degli organi inquirenti hanno fatto piena luce sulle modalita’ di acquisizione del palazzo dei Gallico, sequestrato oggi, e sul terreno sul quale e’ stato edificato.

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