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Canale Stombi, lettera a Di Maio e Salvini: un fiore all’occhiello lasciato morire (AUDIO-VIDEO-FOTO)

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Canale Stombi, lettera a Di Maio e Salvini: un fiore all’occhiello lasciato morire (AUDIO-VIDEO-FOTO)

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Proteste, incontri e tavoli istituzionali ma di fatto il territorio dei laghi di Sibari è ormai nel declino. Fiore all’occhiello per anni del turismo oggi la zona è ridotta ad un deserto. Inviata una missiva anche ai ministri Di Maio e Salvini in cui si crede “fermamente nelle istituzioni, nonostante la disperazione che regna sovrana all’interno dei Laghi di Sibari”

 

CASSANO ALLO JONIO (CS) – Un appello accorato che va avanti da anni, richieste precise e soprattutto la speranza di poter rivedere un territorio meraviglioso e ospitale, unico nel suo genere, tornare a vivere. La zona è, a fine luglio, desolata. Velisti che non possono entrare o uscire, attività commerciali e abitazione vuote… Ma “I desideri non sono diritti”; o almeno questa è stata l’affermazione rivolta al presidente dell’Associazione Laghi di Sibari, Luciano Miranda davanti  a 300 persone, dal commissario straordinario del Comune di Cassano allo Ionio, Mario Muccio lo scorso 3 luglio in occasione di un mirato incontro promosso sulla vicenda dell’insabbiamento del Canale degli Stombi. Un’arteria vitale del porto turistico dei Laghi di Sibari ormai in ‘emorragia’. Eppure quei 6000 metri cubi di fanghi dragati dal canale, (una vera e propria mastodontica montagna) sono stati classificati come rifiuti speciali e in quanto tali, essendo già trascorsi i termini di legge, dovevano essere immediatamente rimossi dalla foce.

Una circostanza che di conseguenza costituisce “reato di stoccaggio illegale di rifiuti speciali” e darebbe la possibilità di effettuare lavori di livellamento del fondale, ai fini della sicurezza della navigabilità, senza autorizzazione Regionale e con la sola comunicazione alla Capitaneria di Porto. L’insabbiamento dello Stombi costituisce un grave rischio di allagamento per l’intero complesso dei Laghi di Sibari”.

Appelli caduti nel vuoto, nonostante due incontri: quello del 3 luglio e quello del 17 luglio con l’ex Prefetto Tomao: nulla è stato fatto dai commissari straordinari al fine di risolvere la situazione di illegalità che continua a gravare sul Comune di Cassano a seguito della presenza di questa ciclopica discarica abusiva. E così sono partite le pec, al neo Prefetto ma anche ai ministri Salvini e Di Maio, alla Procura, alla Capitaneria di Porto e finanche alla Protezione civile.

A rappresentare un intero territorio Luciano Miranda il Presidente dell’Associazione Laghi di Sibari che descrive lo scempio perpetrato nel più grande porto turistico del Mediterraneo con gravissime conseguenze al turismo, all’ambiente, all’economia… danni irreparabili. Il porto Laghi di Sibari, conosciuto in tutto il mondo, è collegato al mare dal Canale degli Stombi. Un Centro Nautico, quello dei Laghi di Sibari, realizzato nel 1976, in seguito alla richiesta di lottizzazione di aree paludose da parte dell’ing. Furlanis (imprenditore veneziano e titolare della soc. Casa Bianca SpA).

Luciano Miranda, è intervenuto per spiegare la situazione drammatica in cui versa l’area dei Laghi di Sibari ai microfoni di RLB

ASCOLTA l’INTERVISTA

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La lottizzazione prevedeva la possibilità di sfruttamento della bocca a mare dello Stombi come bocca di porto per poi utilizzare le acque interne, costituite dai Laghi di Sibari, come porto turistico. Sin dalla sua nascita i Laghi di Sibari (che hanno ospitato al suo interno, con insediamenti a terra e con ormeggio, Carabinieri, Capitaneria, Guardia di Finanza, ecc.) hanno utilizzato il Canale degli
Stombi per uscire a mare. Oggi il Canale degli Stombi non consente ai natanti di entrare ed uscire dai Laghi di Sibari a causa dell’insabbiamento, fenomeno che si è ripetuto annualmente negli ultimi 15 anni, e nonostante l’utilizzo di notevoli risorse economiche regionali (sembrerebbe circa 1 milione di euro) non si è ancora riusciti a trova re una soluzione definitiva.

Regione, Comune e Consorzio

Purtroppo la Regione Calabria (Presidente Oliverio), il Comune di Cassano allo Ionio (sciolto per infiltrazione ed attualmente retto dalla Commissione Straordinaria composta dai Viceprefetto Muccio e Pacchiarotti e dalla dott.ssa Guida) e la Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro (Comandante Maddalena) non hanno posto in essere, ognuno per quanto di loro competenza, alcun provvedimento inalizzato all’apertura del Canale degli Stombi. Il Canale degli Stombi, ad oggi, è inutilizzabile dai natanti dei residenti ai Laghi di Sibari. La responsabilità di tutto ciò è ascrivibile ai predetti enti per le seguenti motivazioni. L’ultimo incontro si è tenuto lo scorso 17 luglio in Prefettura a Cosenza, ma il funzionario Merante, delegato dal Presidente Oliverio, ha dichiarato pubblicamente che il Canale degli Stombi non poteva essere utilizzato per uscire a mare non rivestendo tale funzione in quanto era solo un collettore per il deflusso delle acque piovane.

Non è servito ricordare al predetto funzionario Merante che il Canale degli Stombi (che forse in origine aveva solo la funzione da lui indicata), dopo la “ristrutturazione” avvenuta all’incirca negli anni settanta e proprio per le modifiche alle caratteristiche strutturali (e cioè una larghezza di circa 40 mt ed una profondità di 3,5 mt), stava assolvendo alla funzione di “porto canale” da tantissimo tempo. Tra l’altro proprio la Regione Calabria (6° Dipartimento LL.PP. di cui il Merante fa parte) rilasciò il decorso nell’aprile del 2005 al Comune di Cassano allo Ionio il “nulla osta idraulico relativo alla realizzazione degli interventi atti a garantire l’agibilità del collegamento a mare del porto turistico Laghi di Sibari attraverso il canale Stombi” (tale nulla osta è richiamato anche nell’ordinanza n.56/2005 emanata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Ufficio Circondariale Marittimo di Corigliano Calabro, che si allega alla presente).

Quindi l’affermazione dell’ing. Merante è stata assolutamente gratuita ed inveritiera andando ad acuire la confusione sul punto posta in essere anche dalla capitaneria. Per cui il Prefetto Tomao, a cui ci eravamo rivolti per ottenere un provvedimento urgente nel rispetto della legalità (che al momento mancava e manca tutt’ora perchè non c’è nessuna autorità che fa rispettare l’ordinanza n.56/2005 a danno dei Laghi di Sibari), si è ben guardato dal pronunciarsi in merito alla faccenda, per cui la riunione si è conclusa con un nulla di fatto.

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