Cultura & Spettacolo
Pausa di riflessione – Approfittare e approfittarsi
Che la nostra natura preveda tra le tante azioni che possiamo svolgere anche quella di approfittare delle opportunità che ci si presentano o addirittura di creare queste opportunità, è un fatto incontrovertibile.
Fino a quando si tratta di trarre profitto da qualche circostanza favorevole o dal tempo stesso che abbiamo disposizione, questo non solo è comprensibile, ma ritengo che non sia neanche da condannare, nonostante il verbo approfittare mi abbia fatto pensare sempre a qualcosa di riprovevole. Cosa ben diversa, invece, è la situazione in cui più che di un approfittare, si tratta di un approfittarsi di qualcosa e quindi di qualcuno (visto che dietro le cose c’è sempre una persona in carne ed ossa e, soprattutto, con una sua sensibilità ed una sua anima). In questa accezione il verbo acquista il significato di “trarre indebitamente vantaggio”, a discapito di altri, di abusare, di plagiare qualcuno. Non a caso si parla di approfittarsi della buona fede di qualcuno o della sua ignoranza, per ricavarne un beneficio personale, sottraendo qualcosa di importante a questo “qualcuno”.
In questi giorni sono venuti alla ribalta ed hanno occupato le pagine di tutti i giornali, storie vere o presunte di abusi sessuali, perpetrati da alcuni registi nei confronti di attrici. Alcuni di questi abusi si sarebbero verificati molti anni fa. E’ difficile, in casi come questi, capire come possano essere andate le cose. Per arrivare alla verità dovremmo basarci su semplici deduzioni tratte dai racconti fatti dalle parti in causa, che in ogni caso sarebbero viziati dalla loro soggettività e dalla parola di una contro quella dell’altra. Tali deduzioni, a volte, vengono anche falsate dal fatto che esse si basano su impressioni, che riceviamo da certe espressioni dei protagonisti. Queste hanno la capacità di esercitare su di noi un’azione tale da rendere questi ultimi più o meno convincenti e, quindi, capaci di influenzarci nel prendere le difese dell’uno o dell’altro.
Nell’ascoltare queste storie mi è venuto alla mente proprio il verbo approfittare, nella sua forma pronominale (approfittarsi) e quindi nel suo significato (senso) negativo che, a prescindere da dove stia la ragione, o meglio di chi dica la verità, descrive bene situazioni come queste. Sia che si tratti di un approfittarsi dei registi nei confronti delle attrici, pretendendo favori sessuali da quest’ultime, sia che si tratti di invenzioni delle attrici per trarne pubblicità (?) e comunque un qualche vantaggio (risarcitorio?) ci troviamo di fronte a storie tristi e squallide che o hanno segnato negativamente la vita delle attrici o che stanno rovinando la vita dei registi. L’unica certezza che possiamo avere è che in storie come queste il verbo “approfittarsi” si coniuga alla perfezione, in tutti i suoi modi e in tutti suoi tempi.
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