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Schede elettorali, i voti di Castrolibero e Corigliano potrebbero essere annullati
CATANZARO – Le anomalie registratesi nei due popolosi Comuni del cosentino potrebbero riportare i cittadini alle urne.
E’ stato presentato al Tar di Catanzaro un altro ricorso, (dopo quelli di Wanda Ferro, Claudio Parente e Sergio Costanzo) contro le elezioni dei consiglieri della lista ‘Oliverio Presidente’ nella circoscrizione di Cosenza. L’avvocato Francesco Pitaro che sta seguendo il caso spiega quali irregolarità sono state riscontrate nell’ultima tornata elettorale. Partendo da Castrolibero. “Non vi sarebbe una corrispondenza tra il numero di schede vidimate al momento dell’inizio delle operazioni elettorali – afferma Pitaro – e il numero complessivo delle schede ritrovate al momento della chiusura delle urne. Abbiamo chiesto al Tar di controllare le sezioni in cui sono state registrate tali anomalie e verificare i verbali e le schede. In più sosteniamo che sarebbero stati conteggiati a favore della lista Oliverio Presidente voti disgiunti che secondo la nuova legge elettorale sono nulli.
E così non poteva essere. La nostra tesi è che l’attribuzione del voto disgiunto alla lista Oliverio presidente di Cosenza ha fatto alzare la percentuale nel collegio Nord a discapito del collegio centrale di Catanzaro – Crotone – Vibo. Ci sarebbero circa 600 preferenze attribuite con voto disgiunto, quindi illeggitimamanente, alla lista Oliverio Presidente di Cosenza in mancanza di questi voti la lista avrebbe avuto un risultato inferiore facendo scattare il secondo seggio per la lista catanzarese. Ed entrare in consiglio regionale il candidato Antonio Lostumbo per il quale ho presentato ricorso. Se il Tar accerta tali anomalie deve modificare il risultato elettorale. L’episodio più grave resta quello della non corrispondenza delle schede elettorali.
Se fosse vero – conclude Pitaro – chiediamo il rinnovo delle operazioni elettorali in quelle sezioni. Castrolibero e Corigliano potrebbero ritornare alle urne. E’ già successo a Catanzaro. Qui il Tar annullò i voti e ordinò il rinnovo delle elezioni comunali per irregolarità gravi”. Inoltre non è detto che le verifiche del Tar non possano rilevare nuovi indizi sul mistero delle schede elettorali vidimate delle elezioni amministrative del Comune di Castrolibero. Le tessere, ricordiamo, furono ritrovate nell’estate 2013 in casa dei Lo Po al momento dell’arresto per aver trafugato dalle casse comunali la Tarsu pagata dai cittadini. Un sistema di riscossione tributi che Sogefil gestiva per conto del Comune di Castrolibero (e di altri 80 Comuni calabresi tra cui Marano Principato e Marchesato) grazie ad appalti affidati, secondo quanto finora emerso dalle indagini, attraverso la promessa di posti di lavoro.
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