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Ospedale Cetraro, Cesareo sul trasferimento a Praia: “Non ci sto, vado dal Procuratore”
Il direttore sanitario dello Spoke Cetraro-Paola chiede udienza in Procura sulla disposizione ASP che lo trasferirebbe al Capt di Praia. E’ uno scontro a due o la vicenda dei servizi di urgenza di Ferragosto ha seminato le prime ‘vittime’?
CETRARO (CS) – La scellerata chiusura ferragostana dei reparti di Ginecologia e Ostetricia ha scatenato una tempesta senza precedenti. Più grande di quella che gli attori coinvolti avrebbero potuto immaginare, con i primi provvedimenti che non si sono fatti attendere. Il Direttore Provinciale dell’ASP Raffaele Mauro ha disposto giorni scorsi l’assegnazione del ruolo di dirigente del Capt di Praia a Mare – in vista della sua riconversione in Ospedale – all’attuale Direttore Sanitario dell’Ospedale ‘Iannelli’ di Cetraro Vincenzo Cesareo, che avrà il compito di assolvere agli incarichi di ripristino del (ri)nascente Polo di Praia. Con la fresca disposizione – che non si sa fino a che punto legittima in quanto non ad opera del Commisasario ad acta – di fatto Mauro revoca la precedente 71855 del 30 marzo 2012 che metteva Cesareo a capo dello Spoke Cetraro – Paola.
Mauro non ha certo digerito un atto – quello della già citata chiusura e consequenziale trasferimento dei servizi d’urgenza allo Spoke di Cosenza e Castrovillari – che non sarebbe di competenza del direttore ospedaliero: “Intendo chiarire che non si è trattato di chiusura – tuona Cesareo – chi scrive non sa bene la differenza tra la chiusura dei reparti e ciò che è avvenuto a Ferragosto, ossia la dislocazione dei servizi di urgenza emergenza dovuta a mancanza di personale che è stato fatto a tutela dei pazienti”. Aggiungendo come lo stesso episodio si sia verificato a parti invertite lo scorso luglio: “Non mi spiego perchè tutto questo non sia successo quando l’Ospedale di Cosenza ha trasferito servizi a Cetraro a causa delle stesse motivazioni”. Non è la prima volta che si susseguono certificati di malattia a gogo e/o richieste di ferie approvate che collasserebbero i reparti: è successo nel periodo natalizio, a ridosso della finale di Champion’s League e nel ponte lungo del 2 giugno.
Addirittura in occasione di un concorso interno per primario dell’U.O.C che vedeva la partecipazione di 5 medici. Anelli di una stessa catena forse attenzionati proprio in questi giorni dai magistrati che cercano di ricavarne un denominatore comune per capire se ciò è riconducibile a reiterati abitudini dei dipendenti ospedalieri o sono sintomo di tensioni interne ai reparti stessi.
Cesareo certo non ci sta a mandar giù il boccone al veleno, la disposizione è già sulla sua scrivania mentre lo stesso si trova in ferie: “Non ho perso tempo, ho già chiesto di parlare con il Procuratore della Repubblica di Paola e ho dato il nullaosta per adire alle vie legali. Forse mi ritengono scomodo ma ci tengo a dire che rispondo con grande gioia e onore alla possibilità di contribuire alla riapertura dell’Ospedale di Praia. Ma voglio ribadire di essere un Direttore di ruolo, vincitore di concorso, come pochi lo sono“.
Insomma è in atto l’ennesimo braccio di ferro interno anche perché si bisbiglia che il ricollocamento di Cesareo altro non sia che un atto di forza per sospendere temporaneamente dall’incarico l’attuale direttore del nosocomio ‘Iannelli’ visto che ancora non si vede all’orizzonte il decreto di riconversione del Capt di Praia annunciato dai megafoni della politica pur approssimandosi la fatidica data del 30 settembre. E fintantoché non si darà l’ok ufficiale alla riorganizzazione ospedaliera e la riconversione territoriale di Praia, cosa farà Cesareo non è dato sapere, come non è dato sapere come ci si comporterà nei riguardi dei dirigenti entrati nel frattempo in orbita Capt. Altre voci di corridoio vedono nel trasferimento la continuazione del provvedimento disciplinare avviato dallo stesso Mauro contro Cesareo nella vicenda del febbraio 2016 che ha visto coinvolti 5 medici dell’ospedale di Paola.

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