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Bomba nel bar della scuola, la preside: ‘Non è una bravata degli alunni’

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Bomba nel bar della scuola, la preside: ‘Non è una bravata degli alunni’

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DIAMANTE (CS) – La bombola collegata ad un accendi fiamme, attivato da una radiosveglia, avrebbe potuto causare diversi feriti.

L’ambiente però, per fortuna, non era ancora così saturo di gas per provocare la deflagrazione. Ed il peggio è stato scongiurato. Allo scattare del timer, che sarebbe stato sincronizzato per far esplodere l’ordigno nelle ore notturne, sono divampate le fiamme che hanno provocato l’incendio del bar all’interno dell’Istituto commerciale e per geometri Giovanni Paolo II di Diamante. Una fiammata che ha solo annerito le pareti non causando alcun ferito o danno ingente per la struttura. La scuola è frequentata quotidianamente da settecento alunni e circa trenta lavoratori tra personale ATA e docenti. La bomba rudimentale è stata rinvenuta ieri mattina dai dipendenti del bar che risulta essere ubicato in un’ala distaccata della scuola.

 

Allertate le forze dell’ordine le lezioni sono state interrotte per circa tre ore per permettere agli artificieri di disinnescare l’ordigno che sarebbe stato trasportato da ignoti all’interno della struttura nel corso della notte. Stamattina gli alunni hanno anticipato l’assemblea d’istituto per discutere dell’episodio. La preside Concetta Smeriglio non ha dubbi: ‘Non si tratta di un gesto legato ad una contestazione degli studenti. In questa vicenda si sono comportati tutti in maniera eccellente. Hanno seguito le istruzioni dei vigili del fuoco con diligenza nel corso dell’evacuazione e sono poi rientrati in classe a studiare senza creare alcun tipo di disordine.

 

Non credo neanche che si possa trattare di un gesto volto ad intimidire noi come istituzione, ne’ gli studenti. L’azione criminale infatti si sarebbe dovuta consumare nel cuore della notte e in un’area laterale non interna alla struttura scolastica. E’ certo un atto inammissibile, ma non è una bravata dei nostri ragazzi. Sicuramente qualcuno ha voluto trasmettere un messaggio, usando il modo peggiore’. Resta da capire chi sia e a chi fosse indirizzato. Intanto la compagnia dei carabinieri di Scalea ha già avviato gli accertamenti sui sistemi di videosorveglianza limitrofi alla scuola per risalire agli autori della presunta intimidazione.

 

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