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Discarica Scala Coeli, grave rischio ambientale: arriva l’interrogazione parlamentare
Ferrara interroga la Commissione Europea. Successo della marcia dei Comitati del Basso Ionio. Parentela: “Oliverio chiuda vergognosa vicenda”.
BRUXELLES – “La richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale, relativa all’ampliamento della discarica per rifiuti speciali esistente nel comune di Scala Coeli, rappresenta un grave e concreto rischio per la salute umana e per l’ambiente”. Questo è quanto afferma Laura Ferrara, Europarlamentare calabrese del MoVimento 5 Stelle, in merito al possibile “mega-ampliamento”della discarica privata sita nel comune di Scala Coeli. Il gestore privato della discarica ha presentato infatti alla Regione, con prot. 385898 del 23/12/2016, un nuovo progetto che prevede un’area di ingombro di circa 68.000 mq, in pratica un’ampliamento di oltre dieci volte la discarica esistente. “L’impianto di smaltimento rifiuti – continua la Ferrara – sorge in un’area a forte connotazione naturalistica, nota come Valle del Fiume Nikà, un territorio a chiara vocazione turistica e agricola, tra vigneti e uliveti coltivati con il metodo biologico ai sensi dei Reg.Comunitari n.834/07 e n.889/08 e dove resistono ancora gli ultimi allevamenti estensivi di bovini di razza podolica.
Per tali ragioni, ho interessato della questione la Commissione Europea chiedendo, nello specifico, se la suddetta richiesta di ampliamento sia conforme ai principi della Direttiva 2008/98/CE ed, in particolare, all’art.4 disciplinante la gerarchia dei rifiuti che, in linea con la Strategia Rifiuti Zero, pone soltanto all’ultimo posto della gerarchia il conferimento dei rifiuti in discarica. In considerazione di tutto ciò, – conclude l’europarlamentare pentastellata – se davvero, come proclamato a più riprese, l’obiettivo della Regione sono le buone pratiche del riuso e del riciclo e il livello “zero” in fatto di discariche nel 2020, allora è necessario che la richiesta di realizzare una mega-discarica debba essere respinta per garantire un’adeguata tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini calabresi”
Successo della “Marcia per la Terra e la Salute”, dei Comitati del Basso Ionio. Massiccia presenza di agricoltori per dire No alla discarica nella Valle del Nikà
Un successo oltre ogni aspettativa, la “Marcia per la Terra e la Salute”, organizzata dai Comitati del Basso Ionio (alto crotonese e provincia cosentina), che ha portato sulla Statale 106, in “marcia lenta”, oltre un centinaio di veicoli fra automobili e mezzi agricoli. Proprio la presenza di tantissimi agricoltori, con i loro trattori e le macchine da lavoro ha dato grande significato alla protesta pacifica contro il progetto di ampliamento della discarica privata per rifiuti speciali, situata nel territorio di Scala Coeli, ma in realtà ricadente nella rigogliosa Valle del fiume Nikà, tra magnifici scenari naturali, torrenti, coltivazioni biologiche protette, Dop, Igp ed allevamenti di bovino podolico. “Non siamo la pattumiera d’Italia”, “Riprendiamoci la Terra”, è stato lo slogan più scandito durante la Marcia partita proprio dalla Valle del Nikà, che ha attraversato i comuni di Crucoli, Cariati fino al bivio di Scala Coeli, per concludersi, poi, nel piazzale dell’ex ospedale di Cariati, con gli interventi dei rappresentanti dei Comitati e dei movimenti, di alcuni esponenti politici e del mondo associativo. Tanti, davvero tanti coloro che dal vasto territorio compreso tra Sibari e Crotone hanno risposto all’appello dei Comitati, i quali hanno definito l’evento di portata “storica”, per l’unità territoriale che si è creata e per il livello di mobilitazione raggiunto: dalle associazioni di categoria (Cia, Coldiretti, associazioni di Commercianti) e ambientaliste (Legambiente, Italia Nostra, Com. Club Unesco), a quelle antimafia, umanitarie e civili (tra cui Libera, Basta vittime 106 e varie Pro Loco), ai partiti politici (Verdi, M5S, Sinistra Italiana, Rc, Pd), ai sindacati (Siulp, confederali e di categoria), ai movimenti (Verità, Democrazia Partecipazione e altri), a cittadini giunti con le loro automobili da tutto il comprensorio.
Presenti anche i sindaci e amministratori comunali (di Umbriatico, Crucoli, Cirò, Cariati, Mandatoriccio, Terravecchia, Pietrapaola), a sancire la necessità, sottolineata dagli stessi Comitati, di collaborare alla realizzazione di un comune obiettivo: sollecitare la regione Calabria, e in primis il Governatore Oliverio, a rigettare il progetto di ampliamento della discarica di Scala Coeli, che non risolve il problema dei rifiuti ma compromette l’ambiente, la vivibilità e lo sviluppo di vasto comprensorio. I Comitati, ringraziando per l’apporto lo schieramento di Forze dell’Ordine, che ha presidiato la zona interessata, si dichiarano molto soddisfatti per l’ottima riuscita della manifestazione, che, è bene sottolinearlo, si è svolta in piena estate, su un’arteria, come la 106, ad alta densità di traffico e notoriamente pericolosa: “Coroniamo il lavoro di tanti mesi, con presidi, raccolta firme, eventi pubblici, dialogo con le istituzioni locali, ricerca di interlocuzione con gli organismi regionali, produzioni di documenti che provano le irregolarità della prima discarica e del progetto del nuovo, gigantesco impianto”. Ma l’impegno non cessa: “Continueremo a seguire la vicenda discarica fino al migliore esito e ad essere a fianco dei cittadini, per i diritti, la legalità e la giustizia”. Quindi l’annuncio: “A breve inizieremo una raccolta firme per l’ospedale di Cariati, per chiedere che ci sia restituito sacrosanto il diritto alla salute”.
Parentela su discarica di Scala Coeli:”Oliverio chiuda una volta per tutte questa vergognosa vicenda”
“Fanno bene a protestare civilmente i cittadini e gli agricoltori della biovalley del Nikà, a ridosso del comune di Scala Coeli contro l’ampliamento di una discarica che rischia di compromettere il territorio”. Lo afferma in una nota il deputato M5s Paolo Parentela, che aggiunge: “Se impegni istituzionali non mi avessero trattenuto a Roma, anche io avrei partecipato alla ‘Marcia per la terra e la salute in difesa della biovalle del Nikà’. In questi anni ho più volte visitato la discarica di Scala Coeli e diverse sono state le interrogazioni parlamentari volte alla chiusura della discarica ed alla bonifica della zona. A mio avviso è impensabile distruggere l’economia di un territorio per difendere gli interessi di pochi attraverso una discarica illegittima“. Il Cinque Stelle continua: “Impianti inquinanti di tale portata non possono sorgere a ridosso di territori in cui si lavorano prodotti agricoli biologici e coperti da marchi Dop o Igp. A tale scopo ho anche presentato una proposta di legge, ma il Partito Democratico, evidentemente, non può tradire chi ha interessi nella gestione dei rifiuti. Bisogna proteggere l’economia e la salute della valle del Nikà, anche impedendo che l’impianto di Scala Coeli continui a ricevere rifiuti. Sono molteplici – conclude Parentela – i casi calabresi di discariche o impianti inquinanti fatti sorgere dove non dovrebbero. Non comprendo quale scopo abbia una politica che incentiva ed incoraggia comportamenti come questo. Dobbiamo sfruttare le ricchezze del nostro territorio, non distruggerlo per difendere gli interessi dei soliti noti. Oliverio chiuda una volta per tutte questa vergognosa vicenda, anche solo per rispettare il tanto sventolato piano rifiuti in cui si prevedono discariche zero”.

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