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Operazione ‘Satellite’ a Cosenza contro i furti d’auto, 4 arresti (FOTO)
COSENZA – Per scongiurare l’arresto l’uomo, ritenuto il capo del gruppo criminale, si sarebbe nascosto in un armadio.
A tradirlo è stata una coperta troppo piccola, dalla quale fuoriuscivano i piedi. Gli agenti della Questura di Cosenza hanno così tratto in arresto il 63enne Elio Stancati in un blitz scattato all’alba di stamane. A finire in manette anche il figlio 35enne Francesco Stancati il quale, insieme a Giuseppe Galluzzo e ad un 30enne incensurato, S. F. S. sono accusati di essere gli esecutori materiali dei furti di auto eseguiti tra Rende e Cosenza commissionati da Stancati senior. L’operazione denominata ‘Satellite‘ è scattata all’alba questa mattina nei confronti del gruppo criminale dedito ai furti d’auto con successive richieste estorsive, ovvero cavalli di ritorno.
Le vittime prescelte pare fossero i proprietari di utilitarie, Fiat Panda, Punto, mezzi facili da trafugare e smontare qualora il ‘cavallo di ritorno’ non fosse andato a buon fine. I veicoli, come accertato dagli inquirenti attraverso appostamenti e GPS montati sulle auto degli indagati, venivano portati in una zona di campagna di Rende, contrada Vallone, poi dopo un paio di giorni o venivano restituiti ai proprietari, oppure venivano smontatati pezzo per pezzo. Galluzzo, finito agli arresti domiciliari, è titolare di un esercizio che si occupa della vendita di autoricambi all’interno del quale sarebbero state rinvenute parti di quelle auto di cui era stato denunciato il furto.
Le telefonate con le quali venivano contattati i proprietari dei veicoli avvenivano da una cabina di Rende. Le richieste estorsive variavano dai 500 ai 1.500 euro. Soldi che le vittime recapitavano ai presunti estorsori con cordialità, spesso accompagnata da un conviviale caffè con il quale venivano anche ringraziati per il servizio reso. Un atteggiamento, secondo il Questore Luigi Liguori, che lascia intendere come il fenomeno sia ormai culturalmente radicato in città dove i numeri dei furti, tra il centro urbano e la provincia superano le 200 denunce mensili. Con un’altissima percentuale di ritrovamenti segnalati dalle vittime entro i primi tre giorni dalla denuncia. Solo il 7-8% dei mezzi viene rinvenuto dalle forze dell’ordine.
Un business da centinaia di migliaia di euro in cui opera anche la galassia del mondo rom, come confermato dagli arresti eseguiti a Giugno nei confronti di Francesco e Antonio Bevilacqua. In questo caso, secondo gli inquirenti pare non vi sia alcuna continuità tra i clan dei nomadi e gli indagati dell’operazione ‘Satellite’ che per ora conta otto indagati tra i quali risultano esservi altri parenti di Stancati. Il sodalizio criminale bruzio infatti è stato definito da Liguori a ‘conduzione familiare’ per evidenziare i legami di stretta parentela tra gli indagati.
S. F. S., Elio Stancati, Giuseppe Galluzzo e Francesco Stancati
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