Laghi tossici in fiamme, indagato il sindaco di Rende e il liquidatore di Legnochimica

La Procura di Cosenza ha emesso quattro avvisi di garanzia per omessa bonifica e danno ambientale.

RENDE (CS) – Nuovo provvedimento della Procura di Cosenza per il caso Legnochimica. In queste ore stanno per essere notificati quattro avvisi di garanzia per i reati di omessa bonifica e danno ambientale. Gli indagati sarebbero il sindaco di Rende Marcello Manna, l’ex assessore all’Ambiente del Comune di Rende Francesco D’Ippolito, l’ex liquidatore di Legnochimica Pasquale Bilotta e il responsabile dell’ufficio tecnico comunale. L’atto pare sia stato redatto a seguito dell’incendio divampato nell’area dell’ex Legnochimica lo scorso 8 giugno quando i laghi tossici di contrada Lecco sono andati in fiamme, verosimilmente a causa del fenomeno di autocombustione che d’estate si manifesta nelle zone in cui l’azienda abbancava gli scarti di lavorazione del tannino. Già lo scorso anno il sindaco di Rende, che di recente si è speso per sollecitare l’intervento del Ministero competente e della Regione Calabria per la bonifica del sito, era stato indagato per omissione di atti d’ufficio sempre in merito al disinquinamento dell’area contaminata dall’ex Legnochimica. Il liquidatore Bilotta invece alla fine del 2016 in occasione del sequestro di 15 pozzi di contrada Lecco era stato indagato insieme a due soci dell’azienda piemontese con le medesime accuse: omessa bonifica e danno ambientale. Intanto oggi i cittadini saranno in piazza Borromeo a Rende riuniti in un’assemblea pubblica per denunciare l’aumento di patologie tumorali nella zona in cui insistono i laghi chimici e proporre nuove azioni da intraprendere per la bonifica dell’area.

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