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Sant’Agata d’Esaro dà lezioni di integrazione: 40 immigrati sbarcano in montagna

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Sant’Agata d’Esaro dà lezioni di integrazione: 40 immigrati sbarcano in montagna

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Il sindaco della piccola comunità di Sant’Agata D’Esaro ieri, ha informato i suoi concittadini, attraverso facebook dell’arrivo nella bella cittadina di almeno 40 stranieri inviati dalla prefettura di Cosenza.

Così pensa di arginare, insieme al Ministero dell’Interno, l’emergenza sbarchi. Sant’Agata, è una cittadina con meno di 2mila anime ai piedi del Pollino in quella che doveva essere l’omonima ricca valle, con la costruzione di una diga fra le più grandi d’Europa. Voglio proporvi per intero il messaggio del sindaco Luca Branda, peraltro giovanissimo, che sintetizza la capacità di comunicazione con i suoi concittadini, la fermezza di un sindaco rispetto a provvedimenti che gli “piovono” dall’alto” unita al rispetto per le istituzioni, la capacità di accettare quelle persone e chiedere ai suoi concittadini di agevolarne l’integrazione.

 

Di seguito il messaggio: “ARRIVO CITTADINI STRANIERI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE. COMUNICAZIONE AI CITTADINI”

In riferimento all’arrivo in nottata di cittadini stranieri ospitati presso la struttura Madonna della Selva, allo scopo di informare la cittadinanza, comunico quanto segue. Il Ministero dell’Interno, attraverso le Prefetture, a fronte della intensificazione degli sbarchi e al fine di far fronte alla conseguente emergenza immigrazione, è impegnato nella individuazione di ulteriori strutture, oltre a quelle di cui già dispone, nelle quali accogliere temporaneamente cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. La società cooperativa Kairos, che ha sede in Sant’Agata D’Esaro e che gestisce la struttura ricettiva Madonna della Selva, ha manifestato alla Prefettura di Cosenza la disponibilità ad accogliere in tale struttura cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. La rapidità con cui si è verificato l’arrivo a Sant’Agata di quaranta stranieri è sicuramente indice di una situazione di emergenza: solo una situazione di emergenza ha potuto determinare la totale mancanza di preavviso da parte della Prefettura di Cosenza alle locali Forze dell’Ordine e al Sindaco, che sono venuti a conoscenza dell’arrivo nella serata di ieri e solo con qualche ora di anticipo. Questa mattina ho avuto un incontro urgente con il vice prefetto d.ssa Eufemia Tarsia, della Prefettura di Cosenza, per avere delucidazioni in merito a tutta la vicenda, incontro dal quale è emersa una certa disorganizzazione – dovuta sicuramente alla situazione di emergenza – nonché incertezza sull’effettivo periodo di permanenza dei cittadini stranieri nel nostro territorio. E’ chiaro che il Comune non può sottrarsi alle responsabilità e ai doveri di solidarietà istituzionale oltre che umana, ma è altrettanto chiaro che l’assenza totale di adeguata informazione e di preavviso non ha permesso di sensibilizzare la cittadinanza e ha ingenerato disorientamento più che comprensibile. Evidenzio, infine, che la spesa per il sostentamento dei rifugiati viene gestita direttamente dal Ministero dell’Interno attraverso le Prefetture che stipulano apposita convenzione con i soggetti titolari delle strutture ricettive interessate, nel caso specifico, con la cooperativa Kairos”. Fin qui il messaggio del sindaco Luca Branda che certo non ha motivo per essere commentato, voglio solo aggiungere che se tutti i sindaci avessero le stesse preoccupazioni prive di pregiudizi e capacità di gestione, forse si riuscirebbe meglio in tutto. Permettetemi di annotare un plauso a quei cittadini che hanno dato fiducia incondizionata al loro sindaco.

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