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Il direttore dell’Ora della Calabria in Parlamento, domani presidio in prefettura
ROMA – Luciano Regolo interverrà oggi alle 16 alla Camera dei deputati.
L’obiettivo è quello di portare all’attenzione dei parlamentari il grave condizionamento dell’informazione calabrese cui esempio lampante è il caso della chiusura dell’Ora della Calabria. Il direttore della testata, cui redazioni sono ancora occupate in segno di protesta dai giornalisti licenziati a seguito del blocco delle pubblicazioni, sarà accompagnato nel suo intervento dai deputati calabresi del Movimento 5 Stelle Nicola Morra e Paolo Parentela. La diretta dell’audizione sarà trasmessa in streaming sulla web tv del sito ufficiale della Camera.
Le attività volte afar sentire la voce dei giornalisti a cui è stato imposto, di fatto, il silenzio continueranno domani con un presidio in Prefettura. Venerdì 9 a partire dalle 10 infatti in piazza XI Settembre i dipendenti dell’Ora della Calabria, licenziati in massa a poche settimane dalla telefonata in cui lo stampatore chiedeva di rimuovere la notizia delle indagini a carico del figlio del senatore Antonio Gentile, si sono dati appuntamento per un sit-in di protesta. Sotto il palazzo della prefettura la cittadinanza verrà informata delle scomode verità che hanno portato alla chiusura dell’Ora della Calabria, in attesa di conoscere gli sviluppi dell’incontro che vi sarà contemporaneamente tra il prefetto, il liquidatore, il sindacato, il direttore e il comitato di redazione.
“Siamo al 13° giorno di occupazione, – ha esordito Regolo nella sua audizione – reagendo a uno sciopero il liquidatore con una mail ha chiuso le pubblicazioni e chiuso il sito che non è neanche di proprietà della società editrice, cui manutenzione costerebbe solo tre euro. De Rose chiede che l’editore mi convinca a togliere la notizia sul figlio del senatore, non lo feci e si bloccarono le rotative. Scopelliti, che si presenta alle elezioni europee dopo una condanna a sei anni di reclusione sostenuto da Alfano, senza alcun pudore ha continuato a non dire neanche una parola sulla vicenda lasciando De Rose a capo di Fincalabra dove la procura di Catanzaro indaga perchè lo stesso stampatore avrebbe assunto la figlia di Gentile e affidato le consulenze ad Andrea Gentile senza alcuna gara di evidenza pubblica. La vicenda vede da un lato un editore che continua a stampare da De Rose nonostante costi molto di più rispetto ai preventivi forniti da altri imprenditori dall’altro un De Rose che continua a stampare pur vantando oltre un milione di euro di stampe non pagate. Ora chiudono tutto perchè lo stampatore vuole che i debiti siano saldati. Il commercialista che si occupa dei beni sequestrati dell’editore Citrigno, (oggi ai domiciliari in quanto accusato di usura ndr) risulta essere il liquidatore dell’Ora della Calabria. Qualcosa non torna”.
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