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L’Ora della Calabria occupata, giornalisti a colloquio con l’Antimafia

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L’Ora della Calabria occupata, giornalisti a colloquio con l’Antimafia

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RENDE – Procede l’occupazione della testata che ha chiuso le pubblicazioni dopo una semplice mail inviata dal liquidatore ad un dipendente in ferie.

Nellla redazione di Reggio Calabria occupata da cinque giorni, così come tutte le altre redazioni presenti in Regione, si sarebbe dovuto tenere ieri un incontro con il procuratore della direzione distrettuale antimafia Cafiero de Raho. L’incontro non è avvenuto, nonostante il procuratore abbia inteso promuovere il caso dell’Oragate presso la commissione parlamentare Antimafia. Alle 20.15, però, una delegazione dei 70 giornalisti licenziati, assieme al vicesegretario nazionale della Fnsi, è stata ricevuta dai parlamentari in visita a Reggio Calabria. In una nota la redazione dell’Ora della Calabria sintetizza i contenuti dell’incontro durato circa un’ora. Un colloquio informale al termine del quale Carlo Fava, Rosy Bindi, Dorina Bianchi ed Enza Bruno Bossio hanno garantito il proprio impegno per sciogliere i nodi della triste vicenda che ha colpito il mondo del giornalismo calabrese. «Ci rivedremo a Roma. Fateci avere il materiale necessario e faremo di tutto per darvi una mano». Queste le parole pronunciate dagli onorevoli membri della commissione parlamentare antimafia che hanno discusso della vicenda con il direttore Luciano Regolo e il caposervizio della redazione di Reggio Calabria, Consolato Minniti.

 

“I parlamentari – si legge sul blog L’Ora siamo Noi creato dai giornalisti in mobilitazione – hanno ascoltato lungamente l’esposizione dei fatti da parte del direttore Luciano Regolo che ha dovuto ripercorrere due mesi di eventi che si sono susseguiti: dalla famosa telefonata Citrigno-De Rose, nella notte della censura sulla notizia dell’indagine a carico di Andrea Gentile, sino al “venerdì di Passione”, giorno nel quale L’Ora sospese le pubblicazioni. Ai membri dell’antimafia è stato tracciato un quadro chiarissimo di quelle che sono le relazioni personali, familiari, economiche e affaristiche, dei soggetti che hanno concorso alla chiusura dell’Ora della Calabria. Nessun particolare è stato nascosto, così come molta attenzione è stata prestata al rapporto intercorrente tra la famiglia Citrigno e lo stampatore Umberto De Rose.

 

Alla commissione sono state fornite anche utili informazioni riguardanti i rapporti tra De Rose e la famiglia Gentile. Alla luce di ciò, i membri dell’antimafia hanno invitato Regolo e Minniti ad un’audizione formale sul tema “Informazione e mafia”, percorso di lavoro che la commissione intraprenderà a breve. In conclusione dell’incontro, i parlamentari hanno chiesto ai giornalisti i documenti riguardante la vicenda dell’Ora, anche perché potrebbero sussistere elementi d’illegittimità nelle decisioni assunte dal liquidatore della società“. L’Oragate continua anche se le principali testate della Regione pare non se ne siano ancora rese conto.

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