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La ‘nuova’ statale della morte ideata dall’Anas contestata in Parlamento

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La ‘nuova’ statale della morte ideata dall’Anas contestata in Parlamento

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ROMA – Illeggittimità del progetto, impatto devastante sul territorio e sul paesaggio che sarebbe definitivamente compromesso.

E’ questa l’immagine resa dall’onorevole Realacci sull’ammodernamento del Megalotto 3 della statale 106 cui le amministrazioni comunali di Cassano allo Jonio e Villapiana hanno già espresso il proprio parere positivo così come la commissione speciale VIA. Un progetto segnato dalle esigenze economiche di Anas, legate al fare cassa nonostante dei 400 milioni di euro stanziati dal Governo per la rete viaria in Calabria neanche un centesimo sarà destinato per la messa in sicurezza della statale 106. Il tratto di strada che collega Sibari a Roseto Capo Spulico è stato protagonista negli ultimi anni della morte di diverse persone, solo per citare le più recenti tra Trebisacce e Villapiana: Vincenzo Salvatore Corvino di 43 anni, Marcel Mocan di 44 anni, Doru Badu di 42 anni, Clelia Andali di 57 anni e Leonardo Gualandris di 12 anni. L’interrogazione presentata dal deputato eletto tra le fila del PD mira ad alla “possibilità di chiedere sospensioni per apportare modifiche al progetto definitivo” che potrebbero far sì che l’opera venga accantonata. Fabio Pugliese autore del primo libro inchiesta sulla statale della morte (Chi è Stato?) definisce l’intervento di Realacci: “Sgradevole, inopportuno, fuori luogo, inesatto e demagogico. L’onorevole dimentica che la questione della SS 106 non è legata alle questioni economiche ma a quella delle vite che possono e si debbono salvare ammodernando una strada che è rimasta più o meno la stessa da quando fu realizzata da Benito Mussolini. Continuo a credere che al massimo ad agosto del 2015 inizieranno finalmente i lavori di ammodernamento del Megalotto 3 e per ogni giorno di ritardo e per ogni vittima in quel tratto di “strada della morte” provvederò personalmente a fornire alle famiglie, alla stampa e sul web l’elenco dei politici, degli amministratori e dei cittadini che sono responsabili moralmente di quelle vittime che potevano essere evitate”. Il primo nome della lista dei responsabili morali, ovviamente, sarà quello di Realacci. Buon lavoro onorevole. 

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