Pasqua di sopravvivenza: l’agnello dice grazie e l’uomo vaffanculo

“Buona Pasqua” dice il maiale all’agnello e questi, naturalmente risponde: “ma vaffanculo”.

Parafrasando il “testo”, oggi vi voglio partecipare le “preoccupazioni” di circa 30mila lavoratori calabresi in mobilità da 9 mesi che, alla vigilia di Pasqua, non hanno percepito ancora nemmeno un centesimo. Buona Pasqua. Ma chi è in “forza” a quest’esercito in mobilità? Che cos’è la mobilità? I chiarimenti e le “risposte” li troviamo sul sito dell’inps: “È un intervento a sostegno di particolari categorie di lavoratori licenziati da aziende in difficoltà che garantisce al lavoratore un’indennità sostitutiva della retribuzione e ne favorisce il reinserimento nel mondo del lavoro”. Allora la mobilità dovrebbe garantire “particolari categorie di lavoratori licenziati” e “garantire un’indennità sostitutiva della retribuzione”. A me pare tale e quale l’enunciazione dell’articolo 1 della costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. A questi si aggiungono lavoratori non pagati e sottopagati, in cerca di occupazione. Bhe Buona Pasqua a quest’esercito che “ingrossa” ma non “ingrassa”. Le colpe: ognuno rimpalla, del resto come al solito. Dal Governo alle Regione, dalle Regioni al Governo e poi all’inps e via dicendo. Ancora Buona Pasqua anche a chi andrà a votare alle prossime elezioni europee a quei politici “esodati” si, ma dalla giustizia “italiana” che non punisce. A questo, punto fatemi tranquillizzare l’Agnellino perché per lui sarà veramente un Buona Pasqua visto che non ci sono nemmeno i soldi per “comprarlo”. Così la risposta resta a noi che continuiamo ad essere “comprabili”: a tutti quei politici e politicanti, mestieranti della politica e portaborse, ignoranti “acculturati” che ci augurano Buona Pasqua, rispondiamo in coro “ma Vaffanculo”.