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La Calabria non si è svegliata, i terremoti non sono quelli di magnitudo 2

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La Calabria non si è svegliata, i terremoti non sono quelli di magnitudo 2

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COSENZA – La storia tellurica della Calabria racconta di eventi catastrofici con migliaia di morti.

“Tutti questi terremoti di magnitudo due alla gente non faranno nessun danno – rassicura il sismologo Ignazio Guerra – perché ci vuole un’energia maggiore per scuotere con violenza i terreni. Dire che la Calabria si è risvegliata perché ci sono stati dei piccoli movimenti tellurici è fuorviante. Quando la Calabria si risveglierà ci saranno terremoti con migliaia di morti. La vera sismicità della Calabria è quella dei terremoti di Messina del 1908 che fece circa 120mila morti, del sisma del 1638 a Cosenza che fece 10mila vittime in tutta la valle del Savuto, quello di Cutro del 1832, quello di Rossano del 1836 del 10°, quello di Donnici-Mangone del 1870. Queste piccole scosse sono sciocchezze e fanno correre il rischio di far immaginare alla gente che questi possano far danno in Calabria. Non è vero. Ci vogliono terremoti di magnitudo 6 o 7 per creare disastri. E’ vero che lo stesso terremoto potrebbe verificarsi nuovamente. Ma non c’entra che siano passati 100 anni, sono indipendenti, non sono fenomeni periodici.

 

Un esempio. Il 5 Febbraio del 1783 ci fu un terremoto dell’11° grado nella Piana di Gioia Tauro. Dopo neanche 24 ore c’è stato un altro terremoto di intensità 10° nello Stretto di Messina. Il 7 febbraio un terremoto del nono grado scosse nuovamente la Calabria. Il 1° Marzo si registrò un altro sisma del 10° e il 28 Marzo un altro ancora dell’11° grado. Il tutto solo in un mese e mezzo. Ciò testimonia che non c’è ciclicità. All’epoca ci furono 35mila morti su 200mila abitanti. I terremoti che fanno tremare la Calabria non sono quelli di magnitudo 2. Quello che è successo nel Pollino è una cosa ricorrente. Un episodio analogo era avvenuto nel 1973. Lo ricordo bene perché già lavoravo come sismologo. Tra il dicembre del 1973 e i primi mesi del 1974 vi fu un intenso sciame sismico. Alcuni dati rilevano che la stessa cosa avvenne nel 1888. E’ un fenomeno che si ripete. Nel Pollino finora in realtà non abbiamo mai registrato eventi sismici superiori al 7 grado. I terremoti peggiori che hanno fatto danni nel Pollino sono quelli esterni del 1857 per esempio che fece 15mila morti tra le province di Salerno e Potenza.

 

In realtà quello che si è mosso tra il 2010 e il 2012 non è la faglia del Pollino, ma due fagliette superficiali e il fatto che fortunatamente siano superficiali evita un accumulo di grandi quantità di energia. Da qui nasce la serie infinita di microscossette che si percepivano spesso a Mormanno e Rotonda. Si dice la faglia, ma in realtà sono piccole faglie che si muovono l’una a fiano a l’altra. La situazione però deve essere sempre seguita con attenzione. Chi vive in California così come chi vive in Calabria deve sempre comportarsi come se il prossimo terremoto dovesse avvenire domani. Perché nessuno sa dove e quando potranno avvenire. Mantenere gli esercizi in sicurezza è il trucco. Se il terremoto non arriva abbiamo investito nella manutenzione, se arriva abbiamo buoni motivi per pensare che il tetto non ci crolli in testa alla prima scossa. Prevenzione è la parola d’ordine”. 

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