Cultura & Spettacolo
Il senso della vita è darle “senso”, e questo dipende solo da noi
Domenica scorsa è stata celebrata la “giornata della vita” e, in quella occasione, mi è capitato di rileggere una “poesia” di madre Teresa di Calcutta.
“La vita è bellezza, ammirala. La vita è opportunità, coglila. La vita è beatitudine assaporala. La vita è un sogno, fanne realtà …. La vita è la vita, difendila”.
Essa rappresenta un’incitazione alla vita e ne sancisce il suo valore e la sua dignità. A volte, però, può accadere che in alcuni di noi nascano dei dubbi sulla sua importanza e che ci si chieda quale sia il senso della vita. Quando ci interroghiamo sul senso della vita, la domanda che dovremmo porci, secondo me, non è se la vita abbia un senso, quanto piuttosto se il nostro breve transito in questo mondo abbia un senso, se possa acquistarlo e se debba averlo.
Per trovare la risposta a queste domande dobbiamo, innanzitutto, provare a capire se la nostra esistenza può aggiungere, sebbene in maniera infinitesimale, qualcosa alla vita, cioè se le nostre azioni possono essere utili a compiere qualcosa capace di modificare in senso positivo, anche se in modo impercettibile, la vita stessa. Se riteniamo che ciò sia possibile e che da parte nostra ci sia la volontà di esercitare il potere che abbiamo di mettere in essa il bene che possediamo, allora non vi è dubbio che finiremo con il dare un significato profondo alla nostra esistenza, lasciando un segno del nostro passaggio che, in fondo, è quello a cui spesso la maggior parte di noi aspira.
Mettere al mondo dei figli, infatti, non rappresenta in qualche modo la ricerca di rendere imperitura la nostra memoria, cioè di lasciare una traccia del nostro transito? E per fare ciò siamo capaci anche di avventurarci tra le storture del mondo, pieni di dubbi sulla bontà di questa nostra scelta, perché siamo mossi dalla speranza che il mondo cambi. Ma come può cambiare se non c’è da parte nostra l’impegno ad investire in ambiti dove c’è maggiore bisogno: quello della solidarietà e quello dell’altruismo, cioè in quei settori e soltanto in quelli che possono eliminare tali storture?
E’ la limitatezza del nostro tempo di permanenza sulla terra che ci dice che una parte di esso deve essere necessariamente donato agli altri, soprattutto a chi è in difficoltà, e che deve essere fatto il più in fretta possibile. Tra l’altro, se lo facciamo quando non c’è stato qualcosa che ha interrotto il nostro cammino verso le nostre mete soggettive ed individuali (cose ben diverse dal senso della vita), che rappresentano legittimamente l’orizzonte dei nostri desideri, esso ha più valore che farlo in un momento di difficoltà personale, di bisogno e di sconforto (vecchiaia, malattie o problemi familiari gravi).
Dare di più alla vita è una necessità per chiunque, ma, paradossalmente, lo diventa ancora di più per chi non crede in una vita ultraterrena e ritiene che sia in questa che si esaurisca la nostra essenza. Il valore della vita, dunque, non va cercato in quello che essa ci offre, ma in quello che siamo disposti a darle noi, anche in cambio di nulla, qualora le circostanze non ci consentissero di poter cogliere ed apprezzare tutte quelle bellezze che, a volte, generosamente essa ci elargisce.
Se riuscissimo a dare alla vita quanto di meglio c’è in noi, ci accorgeremmo, guardandola da due prospettive diverse, dalla nostra e da quella di chi ci sta intorno, che ha avuto l’avventura di percorrere la nostra stessa strada per poco o per molto tempo, di averla resa davvero interessante.
Solo così, quando sarà tempo di bilanci, andando alla ricerca del significato del nostro passaggio in questo mondo, ci capiterà di imbatterci in piacevoli sorprese. Potremmo scoprire, ad esempio, che il nostro sorriso avrà illuminato il cammino di qualcuno, il nostro altruismo avrà dato conforto ad un nostro simile più sfortunato e la nostra vicinanza avrà dato sostegno ad un nostro familiare.
Allora, non importerà quanto tempo avremo vissuto, perché avvertiremo quella pienezza che deriva dalla consapevolezza di aver dato un senso alla vita, alla nostra e a quella degli altri, rendendola speciale. E se è vero che non saremo ricordati nei secoli come avviene per personaggi che hanno compiuto gesta memorabili, possiamo star certi che anche noi, nel nostro piccolo, avremo lasciato un segno nel cuore di qualcuno e che il nostro passaggio su questa terra non sarà stato vano.
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