Calabria
Imprenditori e amministratori della Regione Calabria collusi con la cosca Mancuso (VIDEO)
Il blitz della Guardia di Finanza è scattato alle prime ore di questa mattina per l’esecuzione di nove ordinanze di custodia cautelare in carcere. Distraevano fondi europei destinate a famiglie bisognose
VIBO VALENTIA – Le Fiamme Gialle di Vibo Valentia e il Ros dei carabinieri di Catanzaro hanno eseguito questa mattina le misure, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 9 indagati per minaccia ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione, peculato, turbativa d’asta ed abuso d’ufficio. Il provvedimento riguarda esponenti politici, imprenditori e amministratori pubblici della Regione Calabria, nonché 2 soggetti contigui alla cosca Mancuso di Limbadi (Vv). Tra i politici fermati ci sarebbe anche il consigliere regionale Nazzareno Salerno ex assessore alla regione Calabria sotto la giunta di Giuseppe Scopelliti e oggi all’opposizione fermato questa mattina a Verona dalla guardia di finanza. 52 anni nativo di Serra San Bruno nel vibonese, eletto alle ultime regionali con oltre 9 mila voti, l’ex assessore si trovava in Veneto per seguire un grosso appalto vinto nei mesi scorsi dalla sua impresa di costruzioni. Infatti, pur essendo ancora in carica come consigliere regionale, da tempo che non svolgeva attività politica dedicandosi alla sua attività privata.
Gli accertamenti bancari svolti dalla Guardia di Finanza avrebbero consentito di documentare come la finanziaria aggiudicatrice, sotto la guida del suo rappresentante legale Ortensio Marano, si sarebbe appropriata di 1,9 milioni di euro di fondi pubblici di matrice comunitaria, tra cui le somme che versate su conti correnti di Nazzareno Salerno. I fondi residui messi a disposizione dalla Regione venivano gestiti da Cooperfin mediante riversamenti su propri conti correnti intestati principalmente ad una società partecipata (M&M management), per effettuare prestiti cambializzati nell’ambito della sua normale attività di finanziaria. Ancora si sottolinea come, in maniera altrettanto spregiudicata e disinvolta, la quota di circa 800 mila euro ancora giacente sul conto corrente dedicato, veniva “investita” in Svizzera, con la causale “progetto giubilare” in capo ad una società sulla quale sono ancora in corso accertamenti.
NOMI DI SPICCO TRA I FERMATI
Oltre a Salerno sono coinvolti l’ex presidente di “Calabria Etica” Pasqualino Ruberto, l’imprenditore vibonese Gianfranco Ferrante e amministratori pubblici della Regione Calabria: l’ex direttore del Dipartimento Politiche sociali, Vincenzo Caserta, l’ex componente dell’assessorato al Lavoro, Claudio Isola , il responsabile della sede di Belmonte Calabro della Coperfin, Ortensio Marano ex dirigente del Dipartimento Politiche sociali della Regione di Belmonte Calabro (CS), Giuseppe Avolio ex amministratore delegato della Cooperfin, Claudio Isola già componente della Struttura speciale dell’assessorato al Lavoro della Regione Calabria,Vincenzo Spasari di Nicotera (Vv), impiegato di Equitalia, l’imprenditore di Vibo Valentia Gianfranco Ferrante. Altri due soggetti sono ritenuti dagli inquirenti contigui alla cosca Mancuso di Limbadi.
Operazione da seguito dell’indagine su “Calabria Etica”
Le indagini hanno documentato l’ingerenza mafiosa della potente cosca ‘ndranghetista dei Mancuso nella gestione dei fondi della comunità europea diretti al sostegno economico di nuclei familiari in difficoltà. In particolare, l’attività ha accertato l’esistenza di un comitato d’affari che distraeva i finanziamenti comunitari vincolati al progetto regionale “credito sociale”, indirizzandoli su conti correnti di società private, anche all’estero. L’inchiesta di questa mattina è il seguito dell’indagine su “Calabria Etica”, società in-house della Regione Calabria all’epoca presieduta da Pasqualino Ruberto, che si sarebbe dovuta occupare di progetti di assistenza alle famiglie disagiate ma che secondo le dichiarazioni dei PM era invece diventata un vero e proprio ufficio di collocamenti per “amici” e parenti funzionale all’ex candidato a sindaco di Lamezia Terme Pasqualino Ruberto, nominato presidente di “Calabria Etica” dall’ex governatore Giuseppe Scopelliti. In prossimità delle elezioni amministrative di Lamezia Terme, dove Ruberto correva per la carica di sindaco, Calabria Etica aveva assunto a tempo determinato circa 700 persone, quasi tutte residenti a Lamezia Terme. Cosa che non sfuggì agli inquirenti di Catanzaro ed alla DDA. Congiuntamente agli arresti è in corso di esecuzione un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di circa 2 milioni di euro.
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Uno degli arrestati, Vincenzo Spasari, ritenuto contiguo alla cosca Mancuso di Limbadi, inoltre, è il padre della ragazza che per il suo matrimonio atterrò con l’elicottero nella piazza centrale di Nicotera. L’imponente mole di documenti che compone l’inchiesta e’ il frutto di una indagine congiunta di Guardia di finanza di Vibo Valentia, Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Catanzaro. Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ha tenuto a sottolineare la complessità dell’inchiesta e l’importanza del coordinamento fra i diversi organi di polizia coinvolti. Gratteri ha spiegato che sono state organizzate diverse “riunioni per organizzare lo scambio di dati, con una indagine nata proprio grazie allo scambio di file tra procura e forze di polizia giudiziaria. Deve essere sistematico trovare insieme Carabinieri e Guardia di finanza che hanno caratteristiche complementari”.
Il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri ha parlato di Un vero e proprio “disegno criminoso”, al punto che l’allora assessore Nazzareno Salerno avrebbe “estromesso quei funzionari che volevano escludere Calabria etica dal progetto”. In questa direzione si spiegherebbe la sostituzione di Bruno Calvetta con Enzo Caserta, quest’ultimo arrestato nell’operazione di oggi. “Le pressioni nei confronti dei dirigenti sarebbero avvenute anche attraverso la criminalità organizzata”. L’indagine, ha detto, “fotografa una situazione di gestione clientelare di fondi pubblici che ha portato all’appropriazione di somme rilevantissime”. Secondo quanto emerso negli atti, “sono stati acquisiti flussi finanziari per 230mila euro anche nei confronti di Salerno, coperti con la forma del prestito. Inizialmente le rate venivano pagate dall’ex assessore, poi riceveva soldi per lo stesso importo per l’acquisto di quote di una società di famiglia”.
I nomi di tutti gli arrestatati
Sono nove i provvedimenti di custodia cautelare in carcere emessi nell’ambito dell’operazione contro la cosca Mancuso e i personaggi politici coinvolti nella distrazione di fondi europei:
Nazzareno Salerno 52 anni di Serra San Bruno (Vv)
Gianfranco Ferrante 53 anni imprenditore di Vibo Valentia
Vincenzo Spasari 56 anni di Nicotera (VV)
Pasqualino Ruberto 46 anni di Lamezia Terme (CZ)
Vincenzo Caserta 60 anni di San Costantino Calabro (VV) residente a Catanzaro
Ortensio Marano 43 anni di Belmonte Calabro (CS)
Giuseppe Avolio Castelli 60 anni di Roma
Bruno Dellamotta 69 anni di Marina di Pietrasanta (LU)
Claudio Isola 38 anni di Vibo Valentia
Nell’inchiesta risulta indagato anche Andrea Mantella, 46 anni, di Vibo Valentia, attualmente sottoposto a programma di protezione.
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