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Da una scuola romana una lezione di solidarietà: niente più spreco

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Da una scuola romana una lezione di solidarietà: niente più spreco

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Dopo aver parlato ieri della calca di ragazzine che affollavano un centro commerciale di Rende schiacciando, letteralmente alla vetrina il “tronista” delle De Filippi, tra l’altro nel giorno in cui alla Camera si votava la “parità di genere”, oggi voglio proporvi una storia che arriva da Roma: lezione di solidarietà che ci danno i più piccoli.

Così la maestra della quinta elementare di una scuola romana racconta come i suoi ragazzi hanno adottato una clochard: “Ogni giorno, terminate le lezioni, si raccolgono la frutta e le merendine che non sono state consumate dai bambini e si portano alla signora Emilia. Niente cibo buttato nella spazzatura e tanto aiuto per chi non ha né casa, né soldi, né famiglia. Una lezione sociale che i bambini dell’istituto comprensivo “Romeo Chiodi” stanno dando a tutti in un periodo di difficoltà: uno spreco inaccettabile, vista la crisi economica, gettare i
 cestini destinati agli alunni ma non consumati”. Ne parlo perché molte scuole, ahimè anche nella nostra Calabria e nella provincia di Cosenza, pensano a “sprecare” i soldi dei Pon, parliamo di centinaia di migliaia di euro, organizzando gite mascherate da viaggi d’istruzione. Si pensa di portarli nelle città europee che, secondo quei dirigenti e quegli insegnanti, sono “capitale” di cultura e, forse anche di svago, educando i bambini ad un “altro Mondo”. Magari, nelle stesse scuole ci sono ragazzi che non hanno la possibilità di comprarsi un libro, pur avendo voglia di studiare. Non è populismo. A mio avviso i soldi europei dei Pon andrebbero spesi in maniera diversa e, magari, con quelli destinati ai materiali per svolgere il pon, soldi che restano a disposizione delle scuole, “escamotage” per spese non vincolate, venire incontro al bisogno. Per i ragazzi, come nel caso della scuola romana, sarebbe sicuramente più educativo “adottare un clochard” che il “valzer viennese”. Come sono distanti dalla realtà le proposte che si fanno ai nostri ragazzi nelle ore extra scolastiche, peraltro “caramente” pagate. Ma si sa, siamo un pò tutti figli del consumismo e, questo ci può anche stare ma, lo spreco proprio no. Umilmente ringraziamo la maestra Claudia Sallustri della scuola romana con l’auspicio che, anche da noi, arrivi la cultura della solidarietà.

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