Calabria
Inquinamento Alaco: Abramo accusato di avvelenamento colposo insieme ai dirigenti di Sorical ed Asp
Le migliori sorgenti d’Italia trasformate in un liquido marrone dal sapore di ruggine mescolata con candeggina.
VIBO VALENTIA – Una diga costata dieci volte in più di quanto preventivato per inquinare l’area con le sorgenti più pure del Paese. Acqua di ottima qualità trasformata in un liquido color fango dal sapore che è un misto tra la ruggine e la candeggina. Un intruglio che Sorical distribuiva in un circondario che conta circa 400mila abitanti. Avvelenamento colposo di acque, inadempimento contrattuale, falso, interruzione di servizio e omissione. Questi i reati per i quali, a vario titolo, il gup del Tribunale di Vibo Valentia ha rinviato a giudizio 16 indagati coinvolti nell’inchiesta della locale Procura denominata “Acqua sporca” finalizzata a far luce sull’avvelenamento del bacino idrico dell’Alaco, la diga sequestrata nel maggio 2012 che serve di acqua potabile i comuni della provincia di Vibo e quelli della fascia jonica delle province di Catanzaro e Reggio Calabria. La prima udienza è stata fissata per il 21 aprile del 2017
I rinviati a giudizio sono Sergio Abramo, attuale sindaco di Catanzaro e patron di numerose aziende tra cui diversi call center (quale presidente della Sorical); Giuseppe Camo (Sorical); Maurizio Del Re e Sergio De Marco (Sorical), Giulio Ricciuto (responsabile impianti di potabilizzazione); Ernaldo Biondi (Sorical Vibo); Vincenzo Pisani (addetto analisi di laboratorio e trattamento delle acque); Massimiliano Fortuna; Pietro Lagadari; Domenico Lagadari; Fabio Pisani (responsabile pro tempore dell’ufficio tecnico del Comune di Serra San Bruno); Roberto Camillen (responsabile pro tempore del settore manutentivo del Comune di Serra); Francesco Catricala’ (dirigente Asp Soverato); Fortunato Carnovale (dirigente Asp Vibo); Rosanna Maida (dirigente servizio prevenzione e promozione salute del settore Area-Lea); Domenico Criniti, ex sindaco di Santa Caterina dello Ionio (Cz).
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