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Sequestro depuratore Tortora, interviene il Comune
TORTORA (CS) – L’Amministrazione Comunale di Tortora è intervenuta a seguito del sequestro preventivo dell’impianto di trattamento di rifiuti liquidi in località San Sago.
Il sequestro, lo ricordiamo è avvenuto ieri ad opera degli Agenti della Guardia di Finanza di Cetraro su mandato del Gip di Paola dr De Rose. Il Comune ha voluto innanzitutto ringraziare, esprimere grande soddisfazione e tributare pubblicamente un plauso ai Procuratori di Paola e Lagonegro, titolari dell’inchiesta, nonchè ai comandi e agli agenti della Guardia di Finanza di Paola e Cetraro che, con il contributo del nucleo Norm dei Carabinieri di Lagonegro, hanno portato a termine un’indagine paziente e capillare dalla quale sono emerse gravissime responsabilità in ambito ambientale, stante i reati contestati alla Società che gestisce il depuratore di San Sago. Un ringraziamento da parte dell’amministrazione comunale del centro dell’alto tirreno cosentino, è rivolto anche a tutti i Sindaci e le Associazioni facenti parte del “Comitato per la Salvaguardia del Noce” che, insieme al Comune, attraverso la promozione di numerosi incontri istituzionali, hanno più volte segnalato all’opinione pubblica, alle Forze dell’Ordine e agli Enti sovracomunali la cattiva gestione sia dell’impianto di compostaggio, sia dell’impianto di depurazione, ubicati in località San Sago di Tortora, di proprietà della Ditta Ecologica 2008 Srl e Altri. Anche l’Associazione “Libera”, ha sempre spalleggiato l’Amministrazione Comunale di Tortora nel contrasto a quelle attività di compostaggio e di depurazione ora sotto sequestro e che, proprio in data 30 giugno scorso, ha organizzato insieme al “Comitato per la Salvaguardia del Noce” una manifestazione di protesta tenutasi in San Sago, di fronte agli impianti. Intanto la settimana prossima a Tortora, è stato convocato un Consiglio Comunale Straordinario, aperto alle Amministrazioni Comunali, alle Associazioni e ai liberi cittadini del comprensorio del Noce, al fine di proporre, alla luce degli ultimi (purtroppo di una lunga serie) accadimenti, ai Settori Ambiente della Provincia di Cosenza e della Regione Calabria, ognuno per la propria competenza, la richiesta di revoca immediata di tutte le autorizzazioni riguardanti le attività svolte negli impianti ubicati in località San Sago, “auspicando che quel sito, già terra di alto valore ambientale (area Sic, per la parte che ricade nella Regione Basilicata) possa scrollarsi di dosso la triste etichetta di terra dei veleni”.
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