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Sorical taglia l’acqua anche a Rende
RENDE – La So.Ri.Cal, Società Risorse Idriche della Calabria ha annunciato una riduzione della portata idrica in alcuni comuni del cosentino.
Il “razionamento” dell’acqua interessa ora tredici comui calabresi: Mangone, Dipignano, San Lucido, Grisolia, Cropani, Chiaravalle, San Giovanni in Fiore, Pallagorio, Colosimi, Palmi, Motta San Giovanni, Locri e Rende. La Sorical ha spiegato che a fronte dei ”numerosi solleciti inviati, tenuto conto della difficile situazione finanziaria in cui versa la Società che rischia di compromettere la normale e ottimale erogazione del servizio idropotabile i Comuni in elenco non hanno tuttavia provveduto all’integrale e tempestivo pagamento in favore della Società dei connessi corrispettivi”. Per quanto riguarda il Comune di Rende (Cs) Sorical ha comunicato che “a partire dalle ore 8.00 del giorno 07 ottobre 2013 la portata di fornitura idropotabile verrà ridotta rispetto a quanto ordinariamente in atto, riconducendo la stessa ad una complessiva misura sicuramente sufficiente a soddisfare il fabbisogno idrico della popolazione residente, nonché dei servizi collettivi presenti nel territorio comunale, in quanto così determinata per discrezionale autolimitazione, attestandosi detti volumi ai valori riportati dalla normativa e dagli studi di settore”. Dopo la diatriba con il Comune di Cosenza, ora dunque la riduzione della portata idrica interesserà anche la vicina Rende dove i cittadini hanno accolto negativamente la notizia: “La riduzione della portata idrica comporta notevoli disagi che noi cittadini, senza colpe, siamo costretti ad affrontare. Noi le tasse le paghiamo, però è a noi che viene limitato un diritto fondamentale come quello dell’acqua. E poi, ci sembra che con un referendum avessimo votato no alla privatizzazione del servizio. Se tutto tornasse come prima e la Sorical, non gestisse gli impianti in tutta la Calabria, i problemi sarebbero solo del Comune, che è vero è moroso, ma domandiamoci il perché? Ci dispiace per le difficoltà dei lavoratori e della Sorical in liquidazione, ma non dobbiamo pagare noi per gli errori degli altri…”, affermano gli abitanti della città oltre il Campagnano. Non si può inoltre dimenticare che Rende è popolata da migliaia di studenti universitari fuori sede, provenienti da ogni parte della Calabria e non solo. Anche per loro, naturalmente, c’è apprensione per questa situazione: “Per ora non c’è l’emergenza, ma domani?”.
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