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La cantante delle Rivoltelle chiude le polemiche: “la città di Rossano non c’entra” (AUDIO)

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La cantante delle Rivoltelle chiude le polemiche: “la città di Rossano non c’entra” (AUDIO)

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Si chiude con le parole di Elena Palermo, la spiacevole vicenda che ha visto la rock band cosentina “Le Rivoltelle” affrontare il pregiudizio: “un caso isolato – spiega la cantante – Rossano è una cittadina meravigliosa”.

 

ROSSANO (CS) – Il sindaco, la comunità rossanese e le tante persone che le hanno sempre accolte con entusiasmo non c’entrano assolutamente nulla. E’ stato però spiacevole l’episodio di discriminazione (perchè di questo si è trattato) che ha coinvolto Le Rivoltelle, la band cosentina composta da 4 ragazze, che sarebbero state ‘non volute’ da una persona che avrebbe commentato: “le Rivoltelle sono lesbiche e questa è una festa religiosa e quindi potrebbero offendere la morale cattolica di ogni singolo cristiano facente parte di questa comunità”.

Alla luce di quanto accaduto, Elena Palermo, ai microfoni di Rlb Radioattiva, ha voluto fare alcune precisazioni sottolineando di non aver mai puntato il dito contro “tutta” la comunità rossanese o contro il primo cittadino,  ma di aver voluto solo  condividere quel fatto, seppur isolato, per far sì che nessuno debba trovarsi mai ad essere ‘discriminato‘ per qualsiasi motivo, anche di carattere sessuale.

ASCOLTA L’INTERVISTA

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“Odiamo ogni tipo di generalizzazione  – spiega Elena – quindi va da se, che è stata strumentalizzata la notizia e contro Rossano c’è stata una demonizzazione che non era assolutamente nelle nostre intenzioni. Rossano è una cittadina fantastica con gente fantastica. Abbiamo condannato il gesto e la discriminazione di un pensiero, peraltro presunto; il problema è combattere il pregiudizio e la “discriminazione sessista” che in Italia, voglio ricordarlo, è reato. Noi amiamo la città di Rossano e tante volte abbiamo suonato lì e siamo state sempre accolte e benvolute”.Elena Palermo “Ci tengo a precisare – spiega ancora Elena Palermo – che quella non era la festa della città di Rossano ma era una festa rionale e ad organizzarla era un comitato. La ‘signora‘ faceva parte del comitato e ha dato il suo ‘no’ che ha contagiato il comitato stesso che di conseguenza, ha deciso di non fare la serata. Quello che voglio sottolineare è che noi, non abbiamo mai dichiarato in nessun luogo e in nessun posto di essere un gruppo di lesbiche e qualora fosse così, la discriminazione ricordo ancora una volta che è reato. Quello che mi da fastidio però, è che mi venga impedito di effettuare la mia professione di musicista per un ‘presunto’ pregiudizio nato non so, dall’abbigliamento, dall’invidia dalla rabbia…  Ribadisco che la nostra vita sessuale è assolutamente privata e non abbiamo mai dichiarato di essere un gruppo composto da lesbiche. Poi sulla qualità nessuno discute, possiamo piacere o meno, e non pretendiamo di piacere a tutti. Pretendiamo però di avere la possibilità di svolgere la nostra professione”.

 

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