ROMA – Circa un milione e mezzo di bambini in Italia vive in condizioni di povertà assoluta. Spesso sotto sfratto privi del necessario per condurre una vita dignitosa.
Questo l’allarmante quadro che emerge dall’ultimo rapporto redatto da Save th Children, ovvero il ‘V° Atlante dell’Infanzia (a rischio) in Italia’. Si tratta del 3,8% dei minori, ma le percentuali variano da Regione in Regione e il dato più allarmante lo registra la Calabria con un picco del 29% di piccoli costretti all’indigenza. Un bimbo italiano su quattro, invece, (due milioni e 400mila) appartiene a famiglie costrette a diminuire le razioni di cibo a causa dei redditi troppo bassi. Non casi isolati, ma ben il 69% delle coppie con figli si trova, secondo i dati emersi dal rapporto, in questa situazione. In Calabria 768 famiglie sono sotto sfratto e quasi 104 mila sono i minori che vivono in povertà assoluta. Quasi il 70% dei bambini calabresi, inoltre, non ha letto neanche un libro nell’ultimo anno (contro il 47,9% del dato nazionale), né ha visitato un museo (60,8% nazionale). E ancora: l’83,2% non è mai andato a teatro (72,1% il dato nazionale), il 39,9% mai al cinema, l’84% mai stato a un concerto, l’87,9% non ha mai visitato un sito archeologico. Solo il 20% delle scuole primarie, poi, offre il tempo pieno e il 16,4% dei ragazzi abbandona gli studi.
In Calabria appena otto bambini su 100 giocano liberi in strada, solo il 5,6% gioca sui prati. A ridurre gli spazi di azione dei minori sono povertà e deprivazione. L’88,7% di famiglie ha dovuto ridurre la spesa per alimenti o comprare cibo di qualità inferiore, rispetto alla percentuale nazionale del 68%. Ma la mancanza di stimoli ha inizio già nella prima infanzia: nell’anno scolastico 2012/2013, infatti, appena il 2,1% dei bambini tra 0 e 2 anni hanno frequentato i nidi pubblici e convenzionati (a fronte del 13,5 % nazionale), con una flessione dello 0,4% rispetto all’anno scolastico precedente. Alti rimangono i livelli di dispersione scolastica: il 16,4% dei giovani interrompe il percorso scolastico fermandosi al diploma della scuola secondaria, a fronte del 17% nazionale.
In Calabria sono due i Punti Luce aperti nell’ambito della campagna per offrire più opportunità a i minori: quello di Gioiosa Ionica, che ha avviato le attività nel maggio 2014 in collaborazione con l’Associazione Don Milani, del network di Libera, e quello di Scalea, che ha avviato le sue attività a fine novembre in collaborazione con “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” per rispondere in concreto alla crescente povertà. Si tratta di spazi ad alta densità educativa in zone prive di servizi e opportunità, dove bambini e adolescenti possono studiare, giocare, avere accesso ad attività sportive, culturali e creative. Sono circa 1.800 i bambini che nel 2014 hanno frequentato i Punti Luce aperti, ma la previsione è di supportarne 4.000 entro il 2015, assegnando 1.000 doti educative e di aprire ulteriori Punti Luce.