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Stop ai parti al Sacro Cuore. È il DCA 69 che individuava i punti nascita solo negli ospedali pubblici

COSENZA – Un anno fa le proteste di tante mamme (con una raccolta firme che superò le 5700 adesioni) con cartelli, sit-in e manifestazioni alle quali parteciparono anche politici e istituzioni locali (su tutti il sindaco Caruso) e che portò alla decisione di mantenere ancora aperto il Punto Nascite all’interno della struttura del Sacro Cuore di Cosenza, presidio accreditato e convenzionato con il SSN da oltre 60 anni e per tante partorienti punto di riferimenti dell’area urbana e della provincia. Questa mattina la notizia della chiusura è stata comunicata dal gruppo iGreco che gestisce la struttura di Corso Italia nel centro di Cosenza.

Nel messaggio viene specificato che il nuovo e innovativo reparto di Urologia prenderà il posto del punto nascita del Sacro Cuore di Cosenza, la cui chiusura era stata già decisa un anno fa dalla Regione Calabria con il DCA n. 69 del 14 marzo 2024 (che riorganizzava la rete ospedaliera, quella dell’emergenza urgenza e le reti tempo-dipendenti). Una scelta quella del Commissario ad Acta per sanità Occhiuto voluta anche per distribuire la nuova rete ospedaliera e con essa anche quella dei punti nascita. Questo ha permesso, ad esempio, di riaprire dopo anni di chiusura il punto nascita nello Spoke di Cetraro che serve praticamente tutta la fascia Tirrenica e parte dell’entroterra fermando così la mobilità passiva verso l’Annunziata o il Sacro Cuore stesso.

In poco meno di 9 mesi dalla sua riapertura il punto nascita di Cetraro ha visto venire alla luce centinaia di bambini con una media di venti parti al mese. Redistribuzione che a consentito anche di scongiurare la chiusura del punto nascite all’ospedale di Castrovillari che invece è punto di riferimento per il Nord della Calabria e potenziare quello di Corigliano-Rossano per la fascia Ionica. Lo stesso Giancarlo iGreco nel suo comunicato ha evidenziato che si tratta di “una scelta tecnico-politica finalizzata a riequilibrare l’offerta sanitaria regionale, destinando in provincia di Cosenza i punti nascita nei soli ospedali: Annunziata di Cosenza, Corigliano-Rossano, Castrovillari ma soprattutto lo Spoke di Cetraro”.

Tutte le risorse disponibili, dunque, per potenziare le strutture ospedaliere, renderle efficienti e ben organizzate così da garantire un servizio sanitario pubblico eccellente e funzionale per le donne in gravidanza. Resta innegabile che il Sacro Cuore, come struttura privata accreditata, forniva un grande supporto e fungeva da integrazione per non ingolfare l’Annunziata che rimarrà l’unico punto nascita pubblico attivo  per l’area urbana e alcuni comuni della provincia mentre ci sono ancora centri che aspettano la riapertura del punta nascita come l’ospedale di San Giovani in Fiore chiuso dal 2012 e dove sovente alle neo-mamme è successo di partorire in ambulanza, a casa o addirittura su un pianerottolo.

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