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Sanità malata, la rivolta degli ospedali declassati: Acri e San Giovanni in Fiore danno battaglia

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COSENZA – Sanità malata e sfiancata e cittadini sempre più inquieti dopo il riordino della rete ospedaliera regionale previsto dal presidente Roberto Occhiuto. Attese illuse e promesse che dovranno concretizzarsi si stagliano nello scenario degli ospedali declassati con servizi sanitari che arrancano in tutta la Calabria e in provincia di Cosenza.

Dopo il sit-in dei giorni scorsi per le strade di Acri, il comune silano ieri mattina ha sfilato pacificamente in Cittadella contro il declassamento del nosocomio. Un centinaio di persone con dei pullman messi a disposizione dall’amministrazione comunale.

“L’ospedale non si tocca”: è lo slogan che campeggia alla testa del corteo guidata dal sindaco Pino Capalbo che che insieme a molti cittadini, assessori, consiglieri comunali, sigle sindacali è arrivato fino all’ingresso della sede regionale. Governatori e assessori regionali, però, non si trovano in Regione, in quanto trattenuti – secondo quanto riferito alla giunta comunale acrese – da impegni istituzionale.

Il sindaco di Acri: questo è soltanto l’inizio

“Per impegni istituzionali, sia il Presidente di Regione Calabria On. Roberto Occhiuto, sia gli Assessori regionali al nostro arrivo non erano presenti in Cittadella (così ci hanno detto).
Abbiamo fatto richiesta di presenza del Presidente Occhiuto al Consiglio comunale aperto, speriamo venga accolta”, dichiara il sindaco di Acri Pino Capalbo. “Intanto noi tutti, partiti di maggioranza, forze di opposizione, cittadini, associazioni, organizzazioni sindacali e comitati andiamo avanti. Contestualmente abbiamo impugnato anche l’ultimo decreto (n. 78) di riorganizzazione della Rete ospedaliera del 26 marzo 2024. Ringrazio i cittadini acresi – conclude – che oggi si sono recati in Cittadella, facendosi interpreti delle preoccupazioni manifestate da migliaia di persone che giorno 4 aprile u.s. sono scesi in piazza ad Acri per difendere il diritto alla salute. Questo è soltanto l’inizio”.

San Giovanni in Fiore, il sit-in di ‘Donne e diritti’ il 16 aprile

Martedì 16 aprile 2024 tutte e tutti in piazza. La popolazione sangiovannese e silana, continua a subire ancora gravi e inaccettabili discriminazioni, da parte dei responsabili politici della sanità pubblica”. Così esordisce in una nota l’associazione Donne e Diritti annunciando un nuovo sit-in di protesta per la sanità pubblica sull’Altopiano Silano, dopo le manifestazioni del dicembre scorso.
“Non capiamo perché nel nostro ospedale pur esistendo i macchinari necessari e le competenze mediche si continua a non riattivare il servizio di gastroenterologia. Si preferisce obbligare la popolazione, già stremata dalla grave crisi economica, a fare estenuanti viaggi di centinaia di kilometri per prestazioni che potrebbero essere fatte nel nostro ospedale con risparmio economico e di tempo ; anche per diminuire le gravi rinunce alla cura a cui si sottopongono soprattutto i più anziani. Non possiamo tollerare oltre questa assurda e pervicace volontà di abbandono, di accanimento”.

 

 

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