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Marco Ghionna e la sua ‘rivoluzione culturale’ per aprire Rende al futuro: «Città moderna a misura di cittadino»

Marco Ghionna

RENDE – Il suo obiettivo è chiaro: restituire alla città di Rende una guida solida e concreta. Marco Ghionna è un professionista “prestato” alla politica, che ha accettato quella che è stata l’indicazione unitaria dei coordinatori regionali del centrodestra che hanno individuato, nel presidente dell’ordine provinciale degli ingegneri di Cosenza, la figura giusta per restituire a Rende un nuovo corso.

Marco Ghionna ha accettato la sfida mettendo in campo concretezza e determinazione, seppur consapevole delle difficoltà di un Comune, quello di Rende, che esce da due anni e mezzo di commissariamento. La sua visione della città si fonda su trasparenza, resilienza, partecipazione e sviluppo sostenibile al passo con i tempi: concetti che non rimangono slogan, ma diventano punti cardine di un progetto amministrativo concreto, che parte dai bisogni reali delle persone e della città, costruendo una proposta basata sulla competenza e sull’impegno quotidiano, per proiettarsi alle sfide future.

Sorride sempre e cambia espressione solo quando si parla di legalità: con fermezza, lancia un messaggio chiaro contro la criminalità organizzata, affermando un deciso “No” alla ‘Ndrangheta. Punta deciso a conquistare la fiducia dei cittadini, molti dei quali si sentono delusi e sfiduciati dopo anni di commissariamento. Ghionna si propone come un punto di riferimento, incarnando un’idea di trasparenza e serietà politica. Il suo stile gentile e rispettoso nei confronti dell’elettorato e della stampa, è un suo marchio identitario. Anche nei confronti dei suoi avversari politici. Ha sempre mantenuto un atteggiamento garbato, cercando di trasmettere con il sorriso il messaggio della sua “rivoluzione culturale”. Tuttavia, con l’avvicinarsi del voto, inevitabilmente i toni della campagna iniziano a farsi più accesi e, mai come in questa tornata elettorale, sentita e attesa.

In piazza Santo Sergio, all’avvio ufficiale della campagna elettorale Ghionna con determinazione parlando degli avversari ha detto: “spiegatemi, con la cortesia che vi devo, se queste persone che fanno politica da 50 anni siano riuscite a ottenere risultati concreti, considerando anche due commissariamenti, di cui l’ultimo per gravi motivi“. Ad una settimana dalle elezioni il futuro è tutto da scrivere, e Marco Ghionna è pronto a scrivere il futuro di Rende.

Marco Ghionna e il suo slogan “Il passato non si cambia, il futuro si”

È lo slogan scelto dalla coalizione a suo sostegno «riflette l’importanza di una visione orientata al ‘domani’ per la città di Rende. È un motto che guarda avanti, consapevole che il passato, con i suoi pregi e difetti, non può essere modificato, mentre il futuro è una pagina da scrivere. Ghionna ci spiega in maniera chiara il significato del suo slogan che lo ha accompagnato dall’inizio della campagna elettorale: «Il passato, nel bene e nel male, è ciò che è. Riproporre il passato ha sempre un retrogusto di mancanza di sviluppo. Il futuro, invece, rappresenta la possibilità di costruire la città come la immaginiamo, ma soprattutto come dovrebbero immaginarla i cittadini. Non parlo solo dei cittadini di oggi, ma anche dei nostri figli e nipoti, che cresceranno, andranno a scuola, diventeranno grandi. È fondamentale avere una visione non semplicemente futuristica, ma proiettata verso una città a misura d’uomo, sia per il presente che per il domani».

Marco Ghionna sottolinea la necessità di investire nel futuro della comunità, costruendo una Rende che sappia rispondere alle esigenze delle generazioni presenti e future. In questo percorso chiede un voto di garbo, affinché questo futuro innovativo possa far risplendere Rende senza più guardare indietro, ma costruendo, andando avanti insieme alla sua visione per la sua comunità.

Ordinaria amministrazione: si riparte dalle basi per una buona politica

Il punto di partenza per una buona politica a Rende, è il ripristino della normalità nella qualità della vita. Un concetto semplice ma fondamentale, che il candidato del centrodestra ritiene condiviso anche dai suoi concittadini. «Sento alcuni candidati parlare come se puntassero alla Presidenza degli Stati Uniti o dell’ONU. Noi invece, manteniamo i piedi per terra. Sappiamo che la sfida è costruire una città basata su una vivibilità normale. Solo ripristinando questa normalità possiamo evitare voli pindarici e cominciare a progettare un futuro ambizioso“. Ed evidenzia come Rende, abbia tutte le potenzialità per aspirare a un livello di sviluppo più elevato rispetto ad altre città calabresi.

Dall’Università alla zona industriale: patrimonio da valorizzare

Ribadisce spesso che è l’unica città della Calabria a potersi permettere questa ambizione. Tra i punti di forza l’importanza dell’università, la conformazione del territorio, la posizione geografica al confine nord della Calabria e la presenza della zona industriale, un polo produttivo significativo. «Questi elementi – spiega – sono i veri ingredienti che permettono a Rende, di distinguersi come una città atipica, in senso positivo. È un patrimonio da valorizzare e utilizzare come base per costruire un futuro migliore, che possa davvero fare la differenza per la nostra regione». Con un approccio pragmatico e concreto, Marco Ghionna si propone di ripartire dalle basi per garantire alla città una gestione ordinaria ed efficiente, gettando così le fondamenta per una Rende più vivibile e moderna.

Infrastrutture: pianificazione e sviluppo urbanistico

La pianificazione urbanistica è un concetto spesso frainteso a Rende. Per il candidato del centrodestra, non si tratta solo di decidere dove e come costruire i palazzi, ma di concepire lo sviluppo fisico e sociale della città in modo integrato. «Quando parliamo di pianificazione urbanistica, molti dimenticano che questa, comprende anche la pianificazione dei servizi. In diverse contrade di Rende mancano ancora i servizi primari, come le fognature. Questo è inaccettabile e va affrontato con urgenza».

Ghionna critica poi l’approccio urbanistico adottato in passato ritenendo che, chi lo ha preceduto, abbia interpretato male la visione originale del primo Piano Regolatore Generale (PRG), che puntava ad un equilibrio tra spazi pieni e vuoti, un’idea che inizialmente attrasse molti cittadini, compresi i suoi genitori. Ed osserva come questa concezione si sia persa nel tempo, soprattutto nell’area sud della città, ormai totalmente integrata con Cosenza. «E’ evidente – sottolinea Ghionna – che lo sviluppo di grandi opere urbane proietterà inevitabilmente l’urbanizzazione verso nord. Non si tratta di una mia visione personale, ma di motivazioni tecniche oggettive. Sarà fondamentale pianificare lo sviluppo dell’intero territorio, coinvolgendo anche i comuni confinanti, come Montalto».

Propone quindi un’idea di città aperta e dinamica, che richiede una pianificazione strutturale associata tra territori limitrofi. Lo sviluppo urbanistico dovrà essere armonico, omogeneizzando le zone per garantire non solo un impatto visivo gradevole, ma anche una coesione sociale tra i vari quartieri. «Dobbiamo partire dalla realizzazione dei servizi di base per poi progredire verso uno sviluppo urbanistico più ambizioso, capace di connettere al meglio le diverse aree della città e renderle vivibili e funzionali».

Il nuovo Policlinico Universitario: un’opera strategica per Rende

La realizzazione del nuovo Policlinico Universitario non è direttamente competenza del Comune di Rende ma Marco Ghionna, sottolinea l’importanza di essere protagonisti attivi nel processo, collaborando strettamente con la Regione Calabria. «Non possiamo permetterci di essere semplici spettatori – afferma Ghionna – ma dobbiamo essere attori protagonisti della realizzazione di questa grande infrastruttura. La pianificazione urbanistica gioca un ruolo cruciale in questo progetto, e il nostro compito è facilitare, non ostacolare lo sviluppo».

Rende non può aspettare decenni per vederlo completato

Ghionna propone l’istituzione di un tavolo tecnico operativo, che coinvolga l’ente comunale, l’Università della Calabria e la Regione Calabria, per garantire una collaborazione intelligente e tempestiva. Esprime anche la sua preoccupazione riguardo ai tempi di realizzazione delle grandi opere pubbliche, ricordando un esempio emblematico: «sono stato al parco acquatico e ho pensato al fatto che l’idea risale al 2006, ma l’inaugurazione è avvenuta solo nel 2019. Sono serviti 13 anni per completare un’opera pubblica. E allora mi chiedo: se per un parco ci è voluto così tanto, quanto tempo servirà per un ospedale? Quarant’anni? Questo è un rischio che non possiamo permetterci. Dobbiamo mantenere alta l’attenzione e lavorare per accelerare il più possibile i tempi di realizzazione. Rende non può aspettare decenni per vedere completato il Policlinico Universitario. La nostra missione sarà quella di stimolare costantemente il progresso dell’opera, con un’azione decisa e responsabile».

Piano di sviluppo agricolo: innovazione e tradizione

L’economia agricola sta attraversando una fase di evoluzione verso forme sempre più innovative, con una forte attenzione alla sostenibilità e all’inclusione sociale. Tra le nuove pratiche emergenti ci sono gli orti urbani, che promuovono il legame tra cittadini e territorio, recuperando il contatto diretto con la terra. La transizione verde implica anche la compensazione delle emissioni di CO₂ e in questo contesto diventano rilevanti le coltivazioni innovative, come il bambù, che consentono di ottenere certificazioni ambientali. Pianificare queste nuove forme di agricoltura non significa solo abbracciare il cambiamento, ma anche valorizzare le tradizioni, integrandole in un percorso di sviluppo sostenibile. «Pianificare questi percorsi è, a mio avviso, un atto di recupero della tradizione – sostiene Marco Ghionna – e allo stesso tempo uno sguardo consapevole verso il futuro. Il cambiamento non è solo possibile ma è necessario. L’agricoltura, può e deve, contribuire a costruire una società più coesa e attenta all’ambiente».

Ribadisce la sua visione di un futuro agricolo innovativo e dinamico, dove la modernità si intreccia con il rispetto per le radici culturali del territorio. La pianificazione agricola quindi, non si limita alla produzione, ma abbraccia una visione più ampia di sostenibilità ambientale e sociale. “Il futuro? Si cambia? Sì, si cambia. Si può cambiare. E l’agricoltura sarà uno dei pilastri di questo cambiamento, un elemento chiave per una Rende più verde, moderna e inclusiva».

Il centro storico: dallo spopolamento al piano alternativo di vitalità

Il centro storico di Rende si trova in una condizione evidente di spopolamento, una situazione che Marco Ghionna attribuisce a scelte urbanistiche e politiche fatte nel passato, senza aver previsto un piano B. «Quando si prendono decisioni, giuste o sbagliate che siano, – osserva Ghionna – bisogna sempre considerare l’impatto futuro e avere in mente un piano alternativo per evitare che il luogo subisca un depauperamento economico e sociale. Purtroppo questo non è stato fatto, ed il risultato è sotto gli occhi di tutti”.

Come intervenire? Il primo passo per riportare vitalità nel centro storico è garantirne la raggiungibilità. «Un luogo per essere vissuto deve essere raggiungibile in modo semplice. Questo è l’obiettivo primario.” La soluzione proposta è migliorare i collegamenti pubblici, non solo sulle direttrici principali ma anche su quelle periferiche, aumentando la frequenza dei trasporti. Per incentivare la residenzialità nel centro storico, è fondamentale superare la concezione tradizionale del trasporto pubblico, che valuta i percorsi esclusivamente in base al numero di utenti.

«Anche se il trasporto può essere a carico dell’ente, l’importante è che esista e sia costante. Non bisogna dimensionarlo solo in base a quante persone si spostano da un punto all’altro, ma garantire comunque una presenza continua di mezzi, così da eliminare la difficoltà di collegamento per chi vuole vivere nel centro». Una volta risolto il problema della mobilità, si può pensare a come valorizzare il contenuto sociale e culturale del centro storico. Ghionna punta a coinvolgere l’Università della Calabria, per creare uno spazio dinamico e attrattivo. «L’università potrebbe non solo utilizzare i palazzi storici per attività di rappresentanza, ma anche insediare scuole di specializzazione».

«L’obiettivo è costruire un sistema che si autosviluppi, in cui cultura, residenzialità e accessibilità si intreccino per garantire una rinascita autentica e duratura». In questa visione, il centro storico non è solo un simbolo del passato, ma un’opportunità concreta per il futuro, in grado di riaccendere l’interesse dei cittadini e offrire nuove prospettive di crescita sociale e culturale.

Un voto di garbo e il sorriso ai suoi competitor

Questa campagna elettorale, ammette Marco Ghionna, a volte ha lasciato un pò di amaro in bocca. «Il modo di fare di alcuni odiatori può essere difficile da sopportare, ma io rispondo con calma. Ho imparato a gestire queste situazioni con tranquillità, perché sono un uomo tendenzialmente calmo e mi arrabbio molto poco». La serenità è la chiave per mantenere l’obiettività e la concretezza, anche quando la campagna elettorale attraversa momenti di tensione.

«Una campagna elettorale deve essere affrontata con calma, perché il suo scopo principale è presentare una figura, esporre un programma, spiegare agli elettori la propria visione per la città e chiedere un voto libero e consapevole». Il candidato a sindaco del centrodestra sottolinea inoltre, come la fiducia nella politica, sia fortemente diminuita negli ultimi anni. «Per riconquistarla, serve un cambiamento profondo nel modo di dialogare tra amministrazione e cittadini. La politica è un’arte nobile, e io invito tutti a impegnarsi nella vita civica». Per Ghionna, la sua campagna rappresenta una vera e propria rivoluzione culturale, un ritorno alla qualità e alla trasparenza che, a suo avviso, Rende ha perso politicamente da troppo tempo. «Questa non è solo una campagna elettorale, è un progetto di rinascita per la nostra città, basato su rispetto, responsabilità e impegno». Con un invito a un voto di garbo, Ghionna mantiene il sorriso anche verso i suoi competitor, mostrando come l’eleganza e il rispetto, possano essere strumenti potenti in politica.

Legalità e trasparenza al primo posto

Il candidato a sindaco non ha dubbi e risponde con fermezza alla mia domanda: «certo che dico ‘No alla ‘Ndrangheta’! Ci mancherebbe altro. Ma non è solo un mio impegno personale, è un appello a tutta Rende, che deve gridarlo insieme a noi e lo farà con fiducia, esprimendo il proprio voto». Per Ghionna, la priorità è garantire ai cittadini una governabilità stabile e duratura. «La garanzia che i rendesi devono cercare nel loro voto è una amministrazione che possa durare per tutto il mandato. Un secondo commissariamento sarebbe devastante, non solo sul piano culturale ma anche amministrativo e gestionale per la città».

Evitare questa discontinuità, secondo Ghionna, non è solo una volontà personale, ma una necessità civica imprescindibile. «Rende potrebbe trovarsi ancora una volta a vivere eventi nefasti, che spero con tutto il cuore non accadano. Noi faremo tutto il possibile per mettere in campo sinergie istituzionali efficaci. Solo con un impegno condiviso e costante potremo garantire legalità e trasparenza». Il messaggio è chiaro: «No alla ‘Ndrangheta? Sì, ma non solo a parole. Possiamo assicurarvi che questo impegno sarà mantenuto con i fatti, con azioni concrete e visibili».

Marco Ghionna i giovani e la politica: un dialogo senza distanze

Durante la campagna elettorale, Marco Ghionna ha rivolto un messaggio chiaro ai giovani, sottolineando come spesso vengano considerati un patrimonio da sfruttare, per poi essere dimenticati. A specifica domanda risponde: «non mi piace chiamarli ‘giovanotti’, perché questo termine crea una distanza che non esiste. Io mi sento giovane, ho cinquant’anni, sono un giovane atipico. Essere giovani significa avere freschezza mentale, la capacità di recepire velocemente i cambiamenti e una sensibilità un po’ ribelle».

Il vero valore sta nella contaminazione tra generazioni: «Quando generazioni diverse si incontrano, c’è sempre un miglioramento: portano freschezza e velocità d’azione. Mi rivolgo proprio ai ragazzi che lavorano con me nel mio staff e che sono presenti nelle nostre liste». Ghionna scherza anche sull’etichetta di “giovanotto inesperto” che gli è stata affibbiata: «se questo significa inesperienza, me la tengo tutta e volentieri. Sono pronto a confrontarmi per dimostrare che l’esperienza vera, nasce dall’analisi delle soluzioni e dalla praticità».

Invita quindi a superare le barriere generazionali, creando spazi di incontro e dialogo: «dobbiamo dare sempre più opportunità perché le generazioni si incontrino e si contaminino, soprattutto con gli anziani, che hanno tempo e motivazioni per partecipare attivamente alla vita sociale». Secondo Ghionna, centri di aggregazione, associazioni e tecnologia, sono strumenti fondamentali per costruire una comunità coesa: «Con questi strumenti possiamo creare un tessuto sociale vivibile e dinamico.». Infine, ribadisce un concetto chiave per il suo programma: «Un progetto amministrativo non può basarsi su soluzioni a compartimenti stagni. Non si tratta di alimentare competizioni generazionali, ma di mettere insieme tutte le energie, con equilibrio, per far crescere la città».

Nel confronto, Ghionna si rivolge a chi rappresenta il passato, richiedendo un confronto a chi si pone insieme a lui come futuro di questa città, da una parte la storia dall’altro un tecnico che punta a riscriverla ed è pronto a rivoluzionarla. La sfida è lanciata, e questa volta, il futuro chiede di essere protagonista.

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