COSENZA – Nella fascia tra i 20 e i 29 anni ci sono meno persone che non hanno fatto alcuna dose di vaccino di quante ce ne siano in quella tra i 60 e i 69 anni, dove però le somministrazioni sono partite mesi prima. Il dato è contenuto nel report settimanale del governo sulle vaccinazioni, aggiornato a ieri mattina. La popolazione tra i 20 e i 29 anni è composta da 6.013.709 di persone e di queste sono 535.031 quelle che non hanno fatto la prima dose, pari all’8,90% del totale. Nella fascia 60-69, invece, la platea è di 7.553.311 italiani, 672.733 dei quali non hanno alcuna protezione contro il Covid, pari all’8,91% del totale.
Covid: Bassetti, tanti 50-60enni non vaccinati in intensiva
“La situazione è molto cambiata nell’ultima settimana. Abbiamo visto un aumento importante di ricoveri che non vedevamo da tempo. Abbiamo visto soprattutto dei 50-60enni non vaccinati arrivare in pronto soccorso poi in reparto e rapidamente intubati in terapia intensiva”. Lo ha detto Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, intervenendo nel corso della trasmissione Restart 264 su Cusano Italia TV.
“Mi rivolgo alle persone che non si sono ancora vaccinate: fatelo, perché la velocità della variante Delta nei confronti delle persone più giovani – ha aggiunto – è impressionante. Non ascoltate quelli che dicono che i vaccini non funzionano, venite a farvi un giro qui in reparto per vedere le persone non vaccinate come stanno”.
“Quarta dose sarà inevitabile”
Secondo Bassetti, la quarta dose sarà inevitabile, “bisognerà capire quando, non certo 3 mesi dopo la terza dose. Sarà una dose di richiamo magari a distanza di un anno per richiamare gli anticorpi. Non vedo quale sia il problema, io ho sempre fatto i richiami regolari per le vaccinazioni. L’importante è che ci protegga”. Infine, sulla variante Omicron ha detto che “tre dosi di vaccino funzionano perfettamente, ma non è escluso che già due possano proteggere. La variante omicron dà una forma di malattia più lieve che colpisce soprattutto i più giovani. Probabilmente è più contagiosa perché si concentra di più nelle ghiandole salivari”.