RENDE (CS) – “Il più grande spettacolo – Rende torna in scena”. È Lo slogan scelto da Sandro Principe per dare ufficialmente il via, ieri pomeriggio, alla sua campagna elettorale in vista dell’atteso appuntamento alle urne di fine mese. In un cinema Garden strapieno, il leader socialista ha voluto sul palco, al suo fianco, tutti i giovani rappresentanti delle sei liste: universitari, lavoratori e imprenditori. “Giovanotti” e “Giovanotte” di Rende, li ha definiti, che “rappresentano non solo la nuova idea politica cittadina, ma anche l’anima della partecipazione attiva e della condivisione civica”. Prima del suo intervento è stata ripercorsa la storia amministrativa della città con una serie di video che hanno accompagnato il pubblico in sala, tra ricordi e visioni condivise. Poi l’ingresso di Sandro Principe, accolto da un applauso lungo e caloroso.
All’evento tanti cittadini, amici e anche politici, a cominciare dal sindaco di Cosenza Franz Caruso, ma anche l’ex presidente della Regione Mario Oliverio, Giuseppe Aieta (esponente di Azione e candidato sindaco di Cetraro), il sindaco di Castrolibero Orlandino Greco e Mimmo Talarico. Una platea carica, partecipe, che ha accolto l’ingresso di Principe tra lunghi applausi, un momento che ha voluto essere anche simbolico: “Rende torna in scena” ha detto il leader socialista “Tornare in scena significa essere una città che conta, che viene guardata per le cose che riesce a fare, che ha prestigio. Una città che può sedersi, con un peso importante, ai tavoli dove si decidono le sorti delle comunità.”
L’unione dei Comuni
Dal palco Principe ha snocciolato via via tutti i punti del suo programma elettorale. A partire dall’unione dei comuni. “A differenza della proposta referendaria bocciata può essere un buon punto di partenza per avere migliori servizi legati ad un amministrazione ampia. Faremo l’unione dei comuni. Siamo contro alle cose fatte con fretta, fatte male e non studiate. La popolazione ci ha premiato al referendum bocciando la città unica; ci abbiamo visto giusto, ma ciò non toglie che fare sinergia con gli altri comuni sia importante per gestire una serie di servizi“.
Per Sandro Principe Rende deve rimettersi in moto
Nel suo intervento, Principe ha puntando sull’identità profonda della città di Rende e sulla necessità di rimetterla in moto dopo anni di buio e due anni di pesantissimo commissariamento. “Il mantra della nostra comunità è amalgama – ha detto –. Abbiamo anticipato ciò che Renzo Piano ci dice da 30 anni. Partiremo dal recupero delle periferie degradate e da trasformare in poli di attrattiva culturale con scuole, musei e piazze. Rende deve essere un pezzo di città viva, armonica nell’ambito dell’area urbana. Un’area urbana, ha aggiunto, oggi segnata dalla confusione soprattutto per chi questa città la conosce bene”.
Sandro Principe rilancia la metro Cosenza-Rende-Unical
Ha parlato anche di servizi e trasporti con la necessità di rilanciare il piano di bacino provinciale, partendo dalla zona industriale e dal recupero del progetto della metropolitana leggera Cosenza-Rende-Unical. Un passaggio forte è stato riservato al tema della sanità: “Serve il Policlinico all’Unical ma anche un potenziamento dell’Annunziata e del Poliambulatorio, che deve essere salvaguardato. Senza dimenticare il welfare e 0il sociale. Dobbiamo stare vicino a chi soffre, ai disabili, agli anziani, ai giovani e alle donne”.
Poi il nodo dell’emigrazione giovanile che svuota il Sud di ragazzi, proponendo investimenti nelle imprese sociali, finanziate a fondo perduto e nella sanità privata come complemento di quella pubblica e l’introduzione di “voucher per chi ha bisogno, senza pesare economicamente sulle famiglie”.
Rende dovrà essere città del sociale e del lavoro
“La nostra Rende – ha detto il candidato – deve essere la città del sociale e del lavoro”. Centrale anche il rapporto con l’Università: “L’Unical deve diventare attrattore per aziende di altre regioni. La Silicon Valley c’è già, il CRAI ha formato leader dell’intelligenza artificiale, il CUD è l’incubatore delle start-up. Ora bisogna mettere al centro i giovani, facilitando anche l’acquisto della prima casa”.
Il legame tra urbano e sociale deve concretizzarsi in un welfare attento alle famiglie e alle donne che vogliono diventare madri. E infine, uno sguardo a “Rende Centro”, con il recupero di Palazzo Basile e alla valorizzazione dell’imprenditoria in un sistema di democrazia liberale, fondato su una fiscalità equa e su strumenti come le rateizzazioni: “L’impresa ha diritto a guadagnare, ma bisogna creare un sistema che renda l’investimento sostenibile”.

