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Cosenza, non solo stand alla Fiera di San Giuseppe: tradizione, musica e spettacoli

COSENZA – Iniziative collaterali e legate alla tradizione per impreziosire il tradizionale appuntamento della Fiera di San Giuseppe che sta per aprire i battenti. Domani, lungo viale Mancini e nelle aree limitrofe, gli espositori saranno pronti ad accogliere i tanti visitatori che si avvicenderanno nei luoghi della fiera, fino a martedì 19 marzo, e oltre. Oggi il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha chiamato a raccolta i giornalisti insieme all’assessore alle attività economiche e produttive, Massimiliano Battaglia, e al dirigente del settore attività produttive ed eventi, Giuseppe Bruno per illustrare il programma di manifestazioni, che faranno da cornice all’evento fieristico. Intanto, tra scuole chiuse e provvedimenti per la migliore gestione possibile della viabilità, Cosenza è pronta a rivivere come ogni anno, questo appuntamento diventato quasi ‘sacro’.  Una tradizione che accoglie soprattutto le nuove generazioni. 

A prendere la parola il sindaco, Franz Caruso che sottolinea come la fiera “che esiste dal 1284, è un momento identitario per la città, e aldilà dei disagi che possono crearsi, i cosentini vogliono la fiera. Oggi è ancora di più identitaria rispetto al passato perché si sono inseriti nella manifestazione elementi che riportano alla tradizione. Tra queste una rappresentazione storica inserita nella fiera voluta da Federico II di Svevia che è “La Fiera dello stupor mundi alla corte di Federico II”.

“Saranno tante le novità – sottolinea il primo cittadino – tra cui uno spazio importante  dedicato al centro storico, dove sarà allestito il “CSMarket“, un’esposizione vintage e artigianale che si terrà in piazza Parrasio. Abbiamo voluto mettere in campo una serie di eventi in tutta la città, a partire dal Teatro Rendano, e anche momenti itineranti lungo il percorso della fiera e su corso Mazzini”.

Il gemellaggio con Amantea e la presenza di Civita

“Un rapporto che risale nel tempo è un gemellaggio con la fiera di Ognissanti di Amantea. Due eventi importanti – spiega Caruso – per quella che è la nostra visione del territorio, che non deve restare nel suo recinto. Ho voluto dare un segnale richiamando la comunità, con la presenza del sindaco di Amantea, Pellegrino, che sarà presente all’inaugurazione della fiera, per rinsaldare questo rapporto”.

Al taglio del nastro, che sarà perlopiù una passeggiata insieme alla città e agli avventori, in programma sabato mattina alle 10.30, ci sarà anche il sindaco di Civita, Tocci, con gli abiti della tradizione arbëreshë. “Perchè la fiera non sarà solo un’esposizione di prodotti ma una manifestazione di convivialità e segno di una radice culturale forte legata a queste tradizioni anche dal punto di vista della religiosità”. Amantea, Civita e Cosenza al centro, che accoglie un patrimonio culturale importante per tutta la comunità.

“Un programma molto articolato e variegato – ha spiegato l’assessore Battaglia – che caratterizza la fiera del 2024 che andrà da via Padre Giglio alla casa circondariale di Cosenza ed è dislocata in più punti anche nel centro storico. Da uno spettacolo di trasformismo, Poubelle, al teatro Rendano ai tanti giocolieri, trampolieri, e ancora la rievocazione storica, un momento dedicato alla Taranta nei pressi dei Due Fiumi, cantori e Giganti di Varapodio fino alla giornata conclusiva, martedì 19 marzo, con i tamburelli di Donnici e Sant’Ippolito”.

Condivisione e socialità ma anche tradizione, e soprattutto un’occasione per visitare la città le sue bellezze, tra cui il Museo dei Brettii e degli Enotri che sarà accessibile gratuitamente. Nel mezzo ci sono i luoghi, gli odori, i prodotti in vendita, le voci dei venditori e i tanti stand, per una passeggiata o per assaggiare un prodotto tipico.  Un’occasione per acquistare o semplicemente per incontrarsi e vivere la città.

 

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