ZUMPANO (CS) – Riceviamo e pubblichiamo le precisazioni dell’avvocato Antonio Iaconetti, legale delle persone sottoposte ad indagini in relazione al decesso di Jaouher Khammari, in merito all’articolo pubblicato su QuiCosenza ieri, dal titolo “Zumpano: morto a 23 anni, eseguita l’autopsia. Indagati titolari di una sala ricevimenti. La sorella chiede ‘verità’”, a firma di Maria Teresa Improta.
“Quale difensore delle persone sottoposte ad indagini a cui fa riferimento l’articolo, desideriamo fornire alcune precisazioni. Non è affatto vero che il compianto Jaouher Khammari sia giunto al Pronto Soccorso di Cosenza già privo di vita. È vero invece che lo stesso, sentitosi male fuori dalla struttura ove ci risulta si era recato per salutare alcuni suoi connazionali, veniva tempestivamente soccorso anche dal figlio del proprietario allertato dagli amici dello stesso che lavorano nella sala ricevimenti, che prontamente lo caricavano in macchina per accompagnarlo in ospedale ove, purtroppo, spirava mezz’ora dopo l’arrivo”.
“Così come non risponde a verità – scrive l’avvocato Antonio Iaconetti – il fatto che lo stesso, abbia mai lavorato nella struttura dei miei assistiti e quindi che abbia mai avuto in cambio vitto, alloggio e uno stipendio mensile di circa 700 euro”.
“Ci dispiace molto di quanto è successo e siamo tutti a fianco della famiglia nell’esprimerle solidarietà e vicinanza nel dolore per la perdita del loro congiunto, ma creare false convinzioni, anche nella pubblica opinione, non favorisce certo alla ricostruzione veritiera dei fatti, né lenisce la sofferenza della famiglia per la perdita del loro Jaouher Khammari. Tanto si doveva per chiarezza e verità“.
