COSENZA – Restano stazionarie, al momento, le condizioni delle 12 persone ricoverate presso l’ospedale di Cosenza a causa di una grave intossicazione da botulino. Nove di queste si trovano ancora in rianimazione, mentre altri tre sono stati collocati in reparti ordinari, con un quadro clinico ritenuto dai sanitari dell’Annunziata meno critico.
Nella tarda serata di ieri, è stata somministrata un’altra dose di siero antibotulinico ad uno dei pazienti: la sesta fiala utilizzata dai medici dall’inizio dell’emergenza. La disponibilità del siero resta una priorità per l’ospedale, mentre i sanitari continuano a monitorare attentamente l’evoluzione del quadro clinico di tutti i ricoverati.
Nelle ultime ore invece, è salito a sette il numero di persone cui è stato somministrato l’antidoto. L’ultimo utilizzo del siero contro la tossina si è reso necessario per l’evoluzione del quadro clinico di uno dei pazienti ricoverati in rianimazione. Dopo quest’ultima somministrazione le fiale in dotazione all’ospedale di Cosenza sono scese a 2, ed è stata predisposta una missione con l’elicottero del 118 per una ulteriore fornitura al San Camillo di Roma. L’elicottero si alzerà in volo nelle prossime ore per raggiungere la capitale per poi riportare a Cosenza altre tre fiale del siero.
Un focolaio che ha avuto origine presumibilmente da un panino contenente salsiccia e broccoli di rapa, consumato presso un chiosco ambulante di Diamante. L’alimento contaminato sarebbe stato consumato da tutte le persone colpite, compresi l’uomo originario del Napoletano, Luigi Di Sarno e una donna residente nel Cosentino, entrambi deceduti nei giorni scorsi.
Il food truck del venditore ambulante è stato posto sotto sequestro e la Procura di Paola ha avviato un’indagine formale. Al momento risultano tre persone indagate, a vario titolo, per omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.

