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Bimba morta al Parco acquatico di Rende, il defribrillatore fantasma e la telefonata al 118

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RENDE (CS) – Simona Vanessa a soli 8 anni è morta ieri nel Parco Acquatico Santa Chiara di Rende. Era andata in piscina per trascorrere qualche ora in allegria con il fratello e la zia. Quella che doveva essere una giornata serena, si è in pochi istanti trasformata in tragedia. La bimba dopo essere entrata in acqua, per cause ancora in corso di accertamento, ha perso conoscenza. All’arrivo dell’ambulanza il suo cuore aveva già smesso di battere. I sanitari intervenuti non hanno potuto far altro che constatarne l’avvenuto decesso. La struttura è stata posta sotto sequestro e gli investigatori sono al lavoro per stabilire l’esatta dinamica dei fatti.

Bimba muore al Parco Acquatico

La salma della piccola si trova attualmente nell’obitorio dell’Ospedale di Cosenza in attesa dell’autopsia disposta dal pm Tridico. I bagnanti che hanno prestato i primi soccorsi alla bambina erano un operatore e un’infermiera del 118 fuori dal servizio. Entrambi hanno chiesto a più riprese un defibrillatore. Il dispositivo però non è stato loro fornito. Non è dato sapere se fosse inutilizzabile, rotto o inesistente. Semplicemente non c’era nel momento in cui doveva essere usato per rianimare la bimba.

Soccorsi allertati da un bagnante

L’unica telefonata pervenuta alla centrale operativa del 118 per chiedere soccorsi pare sia arrivata da un bagnante. L’utente ha deciso di allertare i soccorsi che apparentemente tardavano ad arrivare. In realtà, nonostante il personale della struttura fosse stato sollecitato a chiamare l’ambulanza, nessun dipendente e tantomeno i titolari hanno ritenuto utile fare la chiamata. Dopo 4 minuti dall’allerta lanciato dal bagnante è arrivata una prima un’ambulanza che era diretta a Torano ed è stata dirottata su Rende. Il secondo mezzo, con il medico a bordo, è giunto sul posto in 7 minuti. Al buttafuori sembrerebbe fosse stato invece chiesto da quasi mezz’ora di far intervenire dei sanitari per salvare la bambina.

Momenti di tensione e caos

I soccorritori hanno operato in piena autonomia con il solo supporto dei bagnanti. Dipendenti, bagnini e soprattutto dirigenti erano come spariti nel nulla. Sembrerebbe fossero all’interno dell’infermeria, forse ancora impegnati nella ricerca del defibrillatore. Diversi bambini in quei momenti concitati avrebbero affollato l’area antistante, tra urla e caos. Uno scompiglio che – secondo quanto emerso – avrebbe generato tensioni tra il gestore e gli stessi bambini. Un adulto è poi intervenuto, cercando di placare gli animi. Oggi in lutto cittadino, Rende si stringe attorno alla famiglia di Simona Vanessa e inevitabilmente si pone interrogativi sull’effettiva sicurezza dell’impianto.

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