Area Urbana
Omicidi Lanzino e Carbone, nuova assoluzione per i pastori di Cerisano
In primo grado tutti gli imputati erano stati assolti, la Corte d’Appello di Catanzaro ha confermato il verdetto
CATANZARO – Nuova assoluzione per Franco Sansone. Il pastore di Cerisano accusato di aver seviziato e ucciso la studentessa diciannovenne di Rende Roberta Lanzino il 26 luglio del 1988 a Falconara Albanese è stato nuovamente dichiarato innocente dalla Corte d’Appello di Catanzaro. Per lui e per il padre Alfredo Sansone il pm aveva chiesto la condanna all’ergastolo per l’omicidio di Luigi Carbone l’uomo ritenuto coautore dell’efferato delitto compiuto ai danni della ragazzina rendese e vittima di lupara bianca. Insieme ai due nel processo di primo grado risultava tra gli imputati il fratello di Franco, Remo Sansone, assolto dalla Corte d’Assise di Cosenza cui posizione non è stata ridiscussa in Appello. A distanza di quasi trent’anni è oggi possibile affermare che i due omicidi, Lanzino e Carbone, siano dei casi irrisolti. Delitti impuniti su cui ad oggi, dopo numerosi depistaggi e negligenze, non si è riusciti a far chiarezza. Nessuno può dire cosa sia realmente successo tra i tornanti delle montagne di Falconara Albanese attraversati in motorino dalla ragazza per arrivare a Torremezzo e da Luigi Carbone per i suoi presunti affari illeciti. Del delitto erano stati inizialmente accusati tre cugini di Paola, i Frangella, successivamente scagionati. Il caso fu riaperto dopo la collaborazione con la giustizia dell’ex boss cosentino Franco Pino che disse di aver appreso in carcere indiscrezioni sul coinvolgimento dei Sansone nella vicenda. I rilievi sul Dna hanno poi smentito tale versione dei fatti.
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