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Banche e imprenditoria, il presidente delle Bcc paragona la Calabria al Veneto
Non è piaciuto il parallelismo tra l’economia calabrese e quella veneta. Imprenditori della provincia di Cosenza chiedono maggiore accesso al credito.
COSENZA – Le Banche di Credito Cooperativo calabresi hanno festeggiato nei giorni scorsi il 47° anniversario. Era infatti il 1970 quando i presidenti di 9 Casse Rurali ed Artigiane si riunirono per dare vita alla Federazione Calabra delle Casse Rurali ed Artigiane. L’evento è stato festeggiato a Lamezia Terme il 4 luglio durante un’assemble a cui hanno preso parte anche gli amministratori di diverse BCC, oltre ai presidenti e ai direttori generali. I lavori sono stati aperti dal presidente della Federazione, Nicola Paldino, il quale ha sottolineato il ruolo delle BCC quali “banche di comunità a vocazione mutualistica”. In effetti l’unica fonte di liquidità per famiglie e piccole imprese locali sono le BCC, sette in Calabria (una commissariata a Cittanova), con 71 sportelli, 450 dipendenti, 18mila e una raccolta che nel 2016 ha superato la quota di 1,6 miliardi di euro.
Soldi che, secondo quanto apparso stamattina su Gazzetta del Sud in un’intervista al presidente Nicola Paldino, sarebbero quasi totalmente reinvestiti sul territorio (1,07 miliardi di euro): il 51% per le imprese e il 44% per le famiglie. “Nonostante la crisi – dichiara Paldino sulle colonne di Gazzetta del Sud – abbiamo retto. Abbiamo il vantaggio di essere vicini a famiglie e imprese locali, gli diamo credito, ma certe volte la conoscenza non viene supportata dai numeri. Sono due facce della stessa medaglia, i nostri dipendenti ci lavorano ogni giorno. D’altronde il credito anomalo è emerso anche nel ricco Veneto”. Un’affermazione che ha fatto infuriare diversi imprenditori che si vedono negato l’accesso al credito proprio da quelle stesse BCC di cui Paldino, da presidente, tesse le lodi.
Finanziamenti che per alcune imprese rappresentano la sopravvivenza, l’ultimo baluardo prima di finire nelle grinfie degli usurai o abbassare definitivamente la saracinesca. A farsi portavoce del malumore creato dal paragone poco aderente alla realtà economica delle due regioni è stato Andrea Algieri consigliere comunale di Bisignano. “Illustrissimo presidente Nicola Paldino, – scrive Algieri – da consigliere comunale di bisignano mi permetto di suggerirle una maggiore flessibilità nell’accesso al credito non solo agli enti locali, ma sopratutto alle aziende agricole e alle piccole/medie imprese che producono e che investono nella ricerca e nella trasformazione degli unici e prelibati prodotti della Media Valle del Crati. Così facendo si darebbe un forte segnale di fiducia e di crescita. La Calabria non è il Veneto, il Veneto non è la Calabria”.
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