‘Lo stadio è di chi lo vive’, ultras Cosenza annunciano protesta

Curva Sud denuncia tentativo di limitare la libertà dei tifosi celato dietro i lavori di ammodernamento del San Vito – Marulla.

 

COSENZA – I lavori di adeguamento che interesseranno lo stadio Marulla non trovano il consenso degli ultras rossoblu. “Da anni si paventano lavori di ristrutturazione, ammodernamento degli spalti, sistemazione del Del Morgine e sistemazione dei servizi. Lavori mai iniziati, – sottolinea in una nota il gruppo Curva Sud – ma forse mai ideati. L’estate 2016 ha portato consiglio, per rendere più sicuro il Marulla ci sarà bisogno di una rete metallica di 2.20 metri che divida gli spalti dal terreno di gioco, con conseguenza che la stessa capienza dell’impianto sportivo verrebbe ridotta dagli attuali 24.000 spettatori a 18.000, per via della realizzazione delle vie di fuga che prevede l’eliminazione dei primi due gradoni. Senza parlare della compromessa visibilità, per via della griglia metallica, dell’evento sportivo, già messa a dura prova dalla pista ciclabile presente tutt’intorno il terreno di gioco.

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Ci chiediamo: come mai non si è previsto di chiudere il fossato? Come mai solo adesso, dopo anni di richieste di adeguamento? Possibile che non ci sono altre soluzione per risolvere tale problematica? E come mai in tutti gli stadi vengono tolte le barriere e a Cosenza, come a Roma vengono erette? Questa storia non ci piace proprio. Il nostro stadio sembra già un carcere per via di leggi inutili contro il movimento ultras. Tornelli, telecamere, biglietti nominali, tessere del tifoso e le assurde discrezionalità di prefettura e questura sono tutti provvedimenti che non fanno altro che allontanare la gente dallo stadio, sono stati imposti sulla pelle di tanti di noi ma questa storia delle barriere è l’ennesima assurdità.

protesta ultras cosenza

Sembra molto un accozzaglia tra inadempienze comunali e discrezionalità di prefettura e questura che vanno assolutamente in controtendenza con le disposizioni nazionali. Cosenza ancora una volta si dimostra laboratorio repressivo. Non intendiamo tacere su questo ennesimo tentativo di limitare la nostra libertà. L’unico intervento irrimandabile, da parte dell’Amministrazione Comunale, doveva essere quello di eliminare le barriere architettoniche presenti in tutto lo stadio, che rendono inaccessibile i settori ai disabili. Invitiamo tutti coloro che sono cresciuti sui gradoni del Marulla a prendere posizione e scendere in piazza con noi Lunedì 12 Settembre alle 15.00 in piazza dei Bruzi per chiedere conto all’amministrazione comunale di queste scelte scellerate. Contro ogni barriera. Lo stadi0 è di chi lo vive”.

 

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