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E’ morto Pasquino Crupi, storico e meridionalista
REGGIO CALABRIA – E’ morto il Professor Pasquino Crupi, all’eta’ di 73 anni, direttore del settimanale “La Riviera”. considerato uno dei maggiori studiosi della storia calabrese.
Meridionalista convinto, Crupi ha sostenuto molte battaglie culturali ed ha svolto un’azione di stimolo e confronto per la crescita del Sud. “E’ con dispiacere che apprendo della scomparsa di Pasquino Crupi, eccellente pensatore della nostra terra”. Così’ il sindaco Mario Occhiuto esprime, a nome suo e della Giunta, cordoglio per la morte dell’intellettuale nato a Bova Marina nel 1940. “Ero fra i lettori della sua celebre rubrica giornaliera ‘Luna rossa’ e ne apprezzavo gli stimoli acuti e sempre puntuali nel trattare fatti di attualita’. Con lui scompare un irriducibile meridionalista, sinceramente appassionato della Calabria e dei calabresi. I suoi libri, per la maggior parte attenti scritti su una realta’ che resta sospesa nella storia dell’immutabilita’, continueranno ad accompagnarci nella conoscenza di un mondo che ci appartiene ma che spesso fatichiamo a capire”. Al dolore si stringe anche il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, il quale ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Esprimo il piu’ profondo cordoglio per la scomparsa di una tra le figure intellettuali di maggiore prestigio della nostra terra. Con Pasquino Crupi se ne va una tra le piu’ vibranti ed appassionate espressioni del panorama culturale calabrese. Il mio ricordo, intriso di stima ed affetto, e’ rivolto a quello che e’ ampiamente riconosciuto come un grande maestro meridionalista. Intellettuale contemporaneo, Pasquino Crupi e’ stato un convinto militante di sinistra dal pensiero ben definito che ha pero’ affascinato ed entusiasmato, ben oltre la sua sfera di appartenenza, per la sua instancabile e trascinante volonta’ di ricercare la verita’ andando oltre ogni steccato. Negli ultimi tempi ho avuto il privilegio di intensificare il confronto dialettico con Pasquino Crupi sul terreno della nascita di un nuovo meridionalismo del quale egli stesso mi riconosceva come uno dei promotori. Abbiamo trovato convergenza di pensiero e di intenti, primo tra tutti sfatare il paradigma della questione meridionale come questione criminale e confutare la serie inesattezze finalizzate a penalizzare il Mezzogiorno. Ero stato invitato – prosegue il Presidente Scopelliti – alla presentazione del suo ultimo prodotto letterario sulla questione meridionale e mi rattrista l’idea che questa occasione pubblica di confronto non avverra’ piu’. Allo stesso tempo desidero ricordare, con commozione e riconoscenza, che ha avuto la forza di essere presente e dare il proprio contributo partecipando recentemente all’incontro organizzato dalla Lista Scopelliti Presidente a Reggio Calabria su “La democrazia sospesa” nonostante la sua condizione di salute fosse assai compromessa. Un generosita’ che si e’ espressa anche in questi termini e che detta la misura della statura morale di un uomo che non ha lesinato energie e risorse per alimentare il dibattito in una terra tanto bisognosa di dialogo e partecipazione pubblica. La Calabria – conclude il Governatore – ricordera’ sempre questa figura di autorevole intellettuale”. Vale la pena ricordare ciò’ che Pasquino Crupi scriveva nell’ottobre 2010 nell’editoriale del settimanale edito da quindici anni da Rosario Condarcuri: “Da questo numero firmo come direttore responsabile de “La Riviera”. Dico, senza preamboli, che alla richiesta, avanzata timidamente, cioe’, educatamente, dai giovani, anche baldanzosi, ho risposto prontamente si’. Per queste due ragioni fondamentali. la prima e’ che voglio bene a questa libera e, quindi, indisciplinata testata, l’altra che la mia firma s’aggiunge – non sostituisce – quella di Nicola Zitara, uomo di studio e di pensiero, intellettuale probo, giornalista senza peli sulla lingua, saggista originale nel campo del meridionalismo, che per l’enorme mole degli studi accumulatisi e per l’altezza d’ingegno dei suoi Magni Spiriti sembrava chiuso a ulteriori sviluppi e innovazioni. Non ho da fare proclami – aggiunge Pasquino Crupi – e non ho da fare programmi. La linea del settimanale, se una linea c’e’, rimane immutata. Io scrivero’ da giornalista tra i tanti giovani giornalisti , che in questi anni hanno lavorato e continuano a lavorare a “la Riviera” con entusiasmo, coraggio, senza irretimento nelle verita’ ufficiali e nelle veline. Libero ognuno di correre secondo le proprie inclinazioni. Ma c’e’ un punto che deve unirci: operare “a nome del meridionalismo, o, quanto meno, di ideologie che in esso s’incentrano”, come ammoniva Guido Dorso”. E’ questo il “memento” che il grande meridionalista avellinese ci ha lasciato. “E “memento” – conclude Crupi – non significa solo ricordare, ma piu’ precisamente: assolvere un dovere. Il nostro dovere – c’e’ bisogno di dirlo? – da assolvere e’ quello che ci obbliga alla difesa dialettica della Calabria come uomini e come giornalisti”.
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