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Minacce a Toti, solidarietà di Spirlì: «disperazione non può diventare intolleranza»

Calabria

Minacce a Toti, solidarietà di Spirlì: «disperazione non può diventare intolleranza»

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«Conosce le bombe?» è una parte del contenuto della lettera minatoria inviata al governatore della Liguria Toti. Spirlì: «la disperazione non può e non deve mai trasformarsi in violenza o provocare un diffuso clima di intolleranza»

 

CATANZARO – Dopo la lettera dal chiaro e grave contenuto intimidatorio recapitata alla vigilia di Natale al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, anche il presidente facente funzioni della Regione Calabria ha voluto esprimere la propria solidarietà e vicinanza al governatore ligure. Il messaggio inviato all’ufficio del governatore, lo “invitava” a non chiudere bar e ristoranti a Natale: «Gentilissimo pres. Giovanni Toti, le consiglio vivamente di tenere aperti i bar e i ristoranti, per Natale, diversamente faremo disastri. Conosce le bombe?… Ok». Questo il contenuto del messaggio. Spirlì ha commentato la vicenda parlando di un «Momento drammatico, ma la disperazione non può diventare intolleranza» ed ha espresso «piena solidarietà al presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a cui, alla vigilia di Natale, è stata recapitata una lettera minatoria inquietante e che deve far riflettere».

«Nella missiva anonima – spiega il capo della Giunta regionale –, in relazione alla chiusura di bar e ristoranti, si paventano “disastri” e si evocano “bombe”, con uno stile che ricorda molto da vicino la triste e drammatica stagione del terrorismo che ha insanguinato le strade del nostro Paese. Siamo vicini oggi più che mai al governatore Toti e lo invitiamo ad andare avanti e a non farsi intimidire». «Il momento che stiamo vivendo – aggiunge Spirlì – è, di certo, particolarmente drammatico. Il Covid-19 ha fatto migliaia e migliaia di morti, ha stravolto le nostre vite e ha colpito duramente la nostra economia nazionale. Allo sconforto generale si somma l’esasperazione di tutte quelle categorie commerciali e produttive che sono state maggiormente danneggiate dal lockdown generale della scorsa primavera e dalle ulteriori restrizioni disposte in occasione della seconda. Ma la disperazione non può e non deve mai trasformarsi in violenza o provocare un diffuso clima di intolleranza». «Bisogna, invece – conclude il presidente della Regione Calabria –, trovare le soluzioni necessarie per consentire al sistema economico di ripartire, non per mezzo di generici quanto insufficienti ristori, ma grazie a veri e propri risarcimenti dei danni patiti da commercianti, ristoratori, artigiani, lavoratori autonomi e piccoli imprenditori».

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