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Psicologi Asp, in 80 attendono la stabilizzazione

Calabria

Psicologi Asp, in 80 attendono la stabilizzazione

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Un precariato storico senza contratto, quasi un sommerso, con un profilo giuridico ed economico ingiusto ed  inferiore al ruolo svolto

 

CATANZARO – “Caso unico in Italia! La Regione Calabria,  che  “quando vuole riesce ad attivarsi anche per fare l’impossibile”, altre volte  appare incomprensibilmente  muta ed immobile, anche quando si tratta di lavoratori seri ed onesti che patiscono un’evidente ingiustizia; rinviando la risoluzione di problemi  importanti, a volte divenuti urgenti dopo aver segnato il passo sempre dietro a riferite priorità politiche/amministrative.

E’ bene invece che la Regione Calabria, coinvolta in pieno nella vicenda  ma anche  quale organo di garanzia,  si attivi  in modo più completo, con concretezza e senza ulteriori rinvii, in merito  alla nota questione riguardante  gli 80 psicologi trasferiti  nel 2008 dalla Regione alle ASP e che da tanti anni  attendono ancora una adeguata  normalizzazione lavorativa, per come è giusto e doveroso, più volte richiesta dagli interessati, sollecitata in interrogazioni regionali/parlamentari, denunciata dalla stampa, ben nota ai Ministeri della Salute e dell’Economia…

      A tal fine, circa due anni fa, è stato istituito presso la Cittadella della Regione – Dipartimento Tutela alla Salute – un Tavolo di Lavoro che,  dopo aver ottenuto finalmente dalle 5 ASP calabresi  conferme  più corrette circa l’effettivo utilizzo dei suddetti psicologi  in importanti servizi ospedalieri/ambulatoriali  nonché sui tanti posti liberi in pianta organica, non ha ancora adottato atti conseguenziali  ed ora, aldilà di qualche disponibilità, sembra segnare ancora il passo.  E vi è poco tempo oramai per avviare una qualche procedura di stabilizzazione (entro 2019), un’opportunità comunque da non perdere ed utile per regolarizzare al meglio la situazione  economica-professionale-contrattuale tanto attesa dai suddetti professionisti ma che potrebbe servire anche a porre in una “situazione più tranquilla” la Regione  e le stesse ASP, entrambi responsabili di aver creato nel tempo tale situazione, evitando inutili contenziosi.

Per uscire dall’attuale impasse, magari nell’ottica di un’Azienda  che desideri conferire anche  incarichi di strutture in una disciplina ricercata e complessa, possono ancora  essere utili normative precedenti  ma anche  vigenti  leggi e decreti di stabilizzazione  (es D.Lgs Madia n. 75/2017), un’occasione colta al volo e molto sfruttata da altre ASP extraregionali – per stabilizzare anche psicologi-  che anche la Regione Calabria  non può perdere ma  far propria sollecitando le ASP ad applicarla nei termini previsti,  con quel  senso di   responsabilità e lealtà che è dovuto verso  propri dipendenti, con un atteggiamento serio e positivo  che ben interpreti storia lavorativa e normative  con apertura e senza preconcetti.

Per come noto, i suddetti professionisti da decenni sono utilizzati dalle ASP (dagli anni ’90 in seguito a mobilità  funzionale a cui ha fatto seguito  nel 2008 il trasferimento giuridico);  con grande  impegno ed autonomia professionale, competenza specifiche e relativa responsabilità, mantengono aperti ed attivi importanti servizi necessari ed utili specie alle fasce più deboli (Neuropsichiatria infantile, Neuropsicologia, Oncologia, Sert, Cim, Consultori, …) contribuendo a ridurre liste di attesa e mobilità passiva, a ricondurre il livello di erogazione dei Lea agli standard di riferimento.

Psicologi formatisi in importanti Università  –assunti con selezione pubblica specifica negli anni ‘80, non colpevoli di un  concorso riservato avviato dalla Regione  mai completato –   che possiedono tutti i requisiti, generali e specifici,  affinchè gli venga attivato dalle rispettive ASP un percorso di stabilizzazione (Legge 208/2015- art. 20 D.Lgs n.75/2017 e circolari esplicative ) che è doveroso intraprendere in via prioritaria  per i dipendenti già interni e da normalizzare, prima ancora di assumere eventualmente altri nuovi psicologi. Una situazione lavorativa che appare di precariato storico,  un quasi fuori ruolo o sommerso inconcepibile in un’Azienda pubblica ;  un lavoro subordinato  ma con “profilo economico e giuridico inferiore al ruolo svolto” (che il D.Lgs Madia prevede anche tra quelli da stabilizzare). Psicologi che hanno la necessità di avere la dovuta piena   tutela da parte delle ASP ,datori di lavoro a tutti gli effetti; quest’ultimi obbligati a  “valorizzare l’esperienza professionale di chi continua ad assicurare la continuità nell’erogazione di un servizio sanitario cui già è assegnato”; a stabilizzare nel modo più completo ed in via prioritaria i suddetti psicologi pervenuti  per mobilità da Ente “in seguito a riordino di personale” (Regione Calabria  L.R. n.9/2007), superare attuali forme di discriminazione professionale ed economica rispetto ad altri psicologi (assunti direttamente dalle ASP) pur svolgendo lo stesso compito, favorire l’ equiparazione più giusta , dare un’ adeguata retribuzione (attualmente stipendi di circa la metà rispetto ad altri colleghi)  in base al lavoro realmente svolto ed a quanto indicato dall’art. 36 della Costituzione ed  alle normative che tendono a normalizzare/contrastare ogni forma di sfruttamento sul lavoro.

Una situazione lavorativa ove – si badi bene-  non vi è necessità di ulteriori risorse finanziarie né riguarda gli interventi per il disavanzo del SSR calabrese; che, forse da tempo, poteva essere in gran parte risolta con  un dispositivo Regionale o un decreto/circolare Dirigenziale che incardinasse vari dispositivi precedenti; in fondo un “trasferimento intercompartimentale obbligatorio dalla Regione -inserito in un piano di  riordino- alle ASP che avevano ed hanno  necessità di tali risorse professionali per tenere attivi i servizi psicologici (del resto in posti vacanti); una mobilità -tra enti con diverso Contratto di Lavoro- che doveva  procedere   in modo semplice e naturale, magari completata con alcuni chiarimenti e la giusta equipollenza favorevole al lavoratore trasferito; portare all’inserimento automatico ed  in via prioritaria degli psicologi nella dotazione  organica.

Psicologi impegnati quotidianamente negli Ospedali e negli Ambulatori (con ricetta rossa SSN/SSR e relativi incassi di ticket per le ASP); di fatto produttivi per le Aziende  che  in diversi modi forse si arricchiscono illecitamente, forse anche con danno erariale, a cui sembra far comodo disporre di “personale  a basso costo.   Nonostante tutto, professionisti che da anni continuano a farsi carico dei problemi del malato con competenza e senso etico, credendo nella Sanità Pubblica, nel servizio a questa terra di Calabria ove hanno scelto di lavorare e di lottare, con forza e perseveranza, per tutto ciò che è giusto”.

 

I rappresentanti del gruppo psicologi, i medici
Fiorella Migliarese   
Giovanna Molinaro  
Carlo Sestito  
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