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Maestro Artigiano a Rende, ha costruito strumenti musicali per Pino Daniele e il Papa

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Maestro Artigiano a Rende, ha costruito strumenti musicali per Pino Daniele e il Papa

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emilio natalizio

Emilio Natalizio, un buon esempio di Calabria. Ligabue e Carmen Consoli hanno comprato da lui le proprie chitarre.

 

RENDE – E’ l’orgoglio della città di Rende. Della Calabria che lavora, produce conoscenza e contribuisce a mantenere vive le tradizioni. Si chiama Emilio Natalizio il liutaio a cui la Regione Calabria ha riconosciuto nei mesi scorsi la qualifica di ‘Maestro Artigiano’. Rendese purosangue Natalizio è stato invitato a partecipare allo scorso Consiglio Comunale in cui l’amministrazione Manna ha preso atto dell’importante valorizzazione del lavoro che negli anni ha portato avanti con sacrificio e dedizione. L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo. Un’occasione unica per il recupero delle maestranze esistenti e per ripopolare il centro storico di Rende con botteghe d’arte che operino a porte aperte accogliendo curiosi, turisti e potenziali clienti. Invitato a parlare di fronte a sindaco e consiglieri Emilio Natalizio ha ricordato che poco dopo l’insediamento della Giunta Manna era stato accompagnato dai neoamministratori in Vaticano a consegnare il violino costruito per Papa Francesco. Nel suo discorso senza alcun timore ha fatto presente che a Cremona, Gubbio, Milano le scuole di liutai sono municipali lasciando intendere che sarebbe auspicabile che anche l’amministrazione si impegni a mantenere vivo l’artigianato rendese. Un discorso apprezzato dall’intera amministrazione che ha formalmente dichiarato di non voler abbandonare l’eccellenza dei saperi divulgati da Natalizio nel piccolo centro di formazione che oggi gestisce in completa autonomia accogliendo una decina di allievi.
 
 

LA VITA DEL MAESTRO LIUTAIO EMILIO NATALIZIO

“Ho studiato al Conservatorio di Cosenza e da trenta anni faccio il liutaio. Da ragazzo – racconta Emilio Natalizio – era tanta la voglia di imparare questo mestiere. Mi facevo accompagnare sempre da mio padre a Bisignano nella bottega dei De Bonis per vedere come si lavorava, erano molto gelosi dei loro ‘segreti’ del mestiere. Poi decisi di partire per Cremona, patria della liuteria. Il maestro Morassi della Scuola internazionale di liuteria “Antonio Stradivari” oggi ultraottantenne si appassionò alla mia storia. Avevo impiegato due giorni per arrivare da Rende a Cremona tra bus e treni. Questo lo colpì fino al punto che dopo un periodo di permanenza nel dicembre 1988 mi diede gli attrezzi della sua bottega, racchiusa in due borsoni dicendomi: “Vai nella tua terra e porta la nostra arte”. Tornato a Rende iniziai da subito a costruire i primi violini. Mi sono ammalato e dopo un incontro con Papa Giovanni Paolo II inspiegabilmente sono guarito. Ho quindi costruito un violino per lui e ho chiesto di consegnarglielo. Durante quell’incontro lui benedì il mio progetto. Mi sembrava davvero difficile, ma ci ho creduto e mi sono migliorato molto. Questo lavoro mi ha ridato la vita.
 
 
Ligabue, Carmen Consoli hanno comprato da me le loro chitarre. Ho lavorato con Pino Daniele, Franco Battiato e altri artisti che sapevano che in Calabria c’è questa tradizione della liuteria. In questo periodo che le scuole sono in difficoltà ho avviato dei laboratori con i ragazzi per avvicinarli a quest’arte. L’anno scorso ho consegnato un violino a Papa Francesco che adesso è in Vaticano con le opere del Michelangelo e ciò mi rende estremamente orgoglioso. Dopo aver rappresentato la Calabria ad Expo ho chiesto alla Regione il riconoscimento della qualifica di ‘Maestro Artigiano’ e la possibilità di istituire a Rende un centro di formazione dei mestieri per recuperare questa antica tradizione. Già spontaneamente vengono molti bambini e giovani da me e questo mi fa davvero tanto emozionare. Spero che con questo mestiere come è stato per me possa essere un’occasione di lavoro così da evitare che i ragazzi emigrino. Vorrei insegnare loro che manipolando il legno, con poche cose, è possibile creare un’opera d’arte che può essere messere sul mercato e avere un valore. E’ la mia scommessa”.

 

natalizio papa

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