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Il boss latitante Pesce bussa in caserma: “Ammanettatemi”
ROSARNO – Un episodio insolito. Estremamente insolito.
Il capo indiscusso della cosca Pesce ritenuta tra le più autorevoli nel mondo della ‘ndrangheta si è spontaneamente consegnato alle autorità dopo circa tre anni di latitanza. Giuseppe Pesce ha così bussato alla porta del comando dei carabinieri di Rosarno lasciando sbigottiti i militari. L’uomo condannato in primo grado a sedici anni di detenzione nel maxiprocesso ‘All Inside’ conclusosi nei giorni scorsi, era latitante dall’aprile 2010, da quando era scattata l’operazione della Dda di Reggio Calabria. Il 33enne è stato così condotto presso il carcere di massima sicurezza di Palmi. Pesce pare si fosse presentato ai carabinieri di Rosarno accompagnato dai suoi legali, gli avvocati Gregorio Cacciola e Benito Infantino dicendo: “Basta, sono stanco di scappare, meglio finirla qui”.
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