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Barcone con settanta ragazzi, un uomo colpito da un fucile
COSENZA – Hanno raggiunto Cariati a bordo di una delle tante ‘zattere della fortuna’ che vagano nel Mediterraneo.
Tratti in salvo dalla Guardia Costiera dieci dei migranti approdati sulle coste joniche sono stati urgentemente ricoverati presso il locale nosocomio. La maggior parte dei feriti riporta fratture, uno dei giovani in viaggio invece presenta una ferita sul torace provocata verosimilmente da un fucile a pallini tipo carabina. Le operazioni di soccorso in mare sono scattate in serata a seguito della chiamata ricevuta da un telefono satellitare al 112 che ha prontamente passato l’emergenza alla sala operativa della Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro. L’imbarcazione di soli dieci metri ritrovata in mare al largo della costa tra Rossano e Corigliano ospitava settanta persone tutte di sesso maschile, la maggior parte ventenni e circa venti minori tra cui un bambino di sette anni in condizioni estremamente precarie. I militari intervenuti hanno definito le condizioni del natante eccessivamente instabili per l’incolumità dei viaggiatori: “in pericolo di vita”. Uno degli scafisti pare sia stato già individuato tra i disperati sbarcati sulla banchina del porto. Cinque unità navali, un aereo e un elicottero sono state impegnate nella ricerca del barcone dal quale era stato lanciato l’SOS con il coordinamento Centrale Operativa della Direzione marittima di Reggio Calabria. Ritrovata a 10 miglia da Rossano l’imbarcazione è stata scortata sino al porto di Cariati. Provvidenziale l’intervento del personale della locale Guardia Costiera che avvicinandosi a bordo di un’unità navale, ad uno dei migranti che finito in mare stava annegando, l’ha miracolosamente afferrato e tratto in salvo. Durante la notte Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno proceduto alle laboriose operazioni di fotosegnalazione e identificazione, che potranno durare tutta la notte. Dai primi accertamenti pare che tutte le persone a bordo del natante siano di nazionalità egiziana. il Paese che reduce dalla ‘cacciata’ dell’ex presidente Mubarak vive oggi sotto quello che è stato definito ‘golpe bianco’. Una sorta di sottile colpo di Stato attuato da Morsi leader dei Fratelli Musulmani eletto dal popolo egiziano che starebbe avocando a sè i poteri della magistratura, sinora indipendene, al fine di rendere non impugnabili i suoi decreti presidenziali per mettere al riparo da ogni pretestuoso intoppo il lavoro dell’Assemblea Costituente incaricata di redigere una nuova Costituzione. Oltre ad egiziani, del gruppo fanno parte curdi, palestinesi e siriani. Cui drammatiche situazioni politico-sociali determinate dall’ingerenza di Turchia, Israele e Stati Uniti sono ormai tristemente note, quanto sistematicamente ignorate.
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