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Addio a Roberto Ranzani. Morto il DS che portò il Cosenza in B
Si è spento a Ferrara all’età di 73 anni. Calciatore prima, dirigente poi, fece grande il Cosenza di Di Marzio costruendo una squadra che nel 1988 conquistò la B dopo 25 anni
FERRARA – Si è spento a 73 anni Roberto Ranzani. Nativo di Robecco sul Naviglio, piccolo paesino alle porte di Milano, in tanti a Cosenza lo ricordano tutti con grande affetto. Giocatore prima, direttore sportivo poi (con la Spal fu anche presidente), Roberto Ranzani si lego al nome di Cosenza dal quel lontano giugno 1988 quando da direttore sportivo conquistò la promozione in Serie B dopo 25 anni di attesa. Era il Cosenza di Gianni Di Marzio, Maurizio Lucchetti, Michele Padovano, Denis Bergamini… solo per citarne alcuni dei nomi portati al Cosenza dal DS, Ma Ranzani di promozione con il Cosenza ne conquistò una seconda. Alla sua prima esperienza da direttore riportò il Cosenza dalla C2 alla C1.
Scoperto giovanissimo da Paolo Mazza, arrivò a Ferrara alla fine degli anni cinquanta e sostanzialmente da quel giorno divenne la sua città di adozione. Da giocatore, da direttore sportivo ed anche da presidente. Dopo una discreta carriera da difensore, diventò dirigente sportivo iniziando da Crotone nel 1977 per proseguire poi con il Cosenza che lo ebbe dirigente in tre occasioni, nel 1979, dal 1984 al 1991 e con cui conquistò la Serie B nel 1988 e, come detto, nel 1994. Fu poi a Campobasso nel 1980, alla Casertana nel 1981, al Perugia nel 1992 e al Ravenna nel 1995 e poi tanta Spal dal 1997 fino al 2000 e dal 2002 fino al 2007. Dopo avere svolto per alcuni anni la professione di procuratore sportivo per conto di diversi calciatori, nell’estate 2012 ritornò a Ferrara nelle vesti di azionista di minoranza (5%) e presidente. Nella sua carriera da Direttore Sportivo vanta 5 promozioni tra i professionisti (Cosenza 2 volte, Ravenna, SPAL e Perugia) e una sola retrocessione (Avellino stagione 1991/92).
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