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Picchiano due lucciole: cosentini in manette
COSENZA – Supermacho, ma solo a botte. La troppa voglia di sesso, può a volte costare anche il carcere.
L’hanno scoperto, a loro spese, due infermieri cosentini, R. D., di 30 anni e A. G., di 24, arrestati dai carabinieri di Rimini, con l’accusa di tentata rapina a due “bambole” romene. I due cosentini, a Rimini per seguire un corso di aggiornamento e perfezione della professioni infermieristica, hanno deciso, per dare un calcio alla noia, dopo aver passato la serata in un bar tra sigarette e birre, di andare a “caccia” di lucciole. Girovagando lungo le strade notturne “pullulanti” di piacere, i due, a bordo di un’utilitaria, con alla guida un loro conoscente, risultato poi estraneo all’accaduto, hanno inchiodato l’auto davanti ad una procace romena. Dopo aver concordato la prestazione ed essersi accordati sulla cifra (50 euro) i due infermieri hanno chiesto alla romena di portarsi dietro anche un’amica per divertirsi tutti insieme. I quattro, a quel punto, hanno raggiunto al spiaggia, per dare inizio alla festa. Ma qualcosa non è andato per il verso giusto. O meglio, uno dei due infermieri, non è riuscito a raggiungere l’orgasmo. Niente orgasmo, niente soldi. Ma la lucciola romena non è stata dello stesso avviso e ha preteso il pagamento delle cinquanta euro, perchè il suo “lavoro” l’aveva fatto. Ma l’infermiere “non soddisfatto sessualmente” non è stato dello stesso avviso e s’è rifiutato di pagare quanto pattuito. La prostituta ha iniziato ad urlare, reclamando i suoi soldi. A questo punto l’infermiere ha afferrato la ragazza per un braccio, l’ha strattonata, spintonata e le ha strappato la borsaq che aveva a tracolla. Anche l’altro infermiere, per “spalleggiare” il suo amico, e difenderne l’orgoglio di macho, ha fatto lo stesso con la sua “lucciola”. Le due “sacerdotesse” del piacere, dopo essersi liberate dalla morsa dei clienti, sono riuscite ad allertare la sala operativa del 112, chiedendo l’intervento dei carabinieri. Una pattuglia del Norm, impegnata a poca distanza, proprio in un servizio di perlustrazione del territorio, predisposto per la repressione della prostituzione, è intervenuta sul posto e ha raccolto la testimonianza delle due lucciole. I due infermieri, fiutando aria di guai, hanno cercato di svignarsela, ma il loro tentativo è stato neutralizzato dagli inquirenti che li hanno fermati ed arrestati. Portati tutte e quattro in caserma, per le identificazioni di rito e gli altri accertamenti investigativi, le due “lucciole” hanno aggravato la posizione dei due cosentini, dicendo ai carabinieri di essere state anche minacciate di morte, se non avessero restituito i soldi. Per i due infermieri si sono spalancate le porte del carcere di Rimini. resteranno in cella fino all’interrogatorio davanti al gip che dovrà convalidare o meno il loro arresto. Una brutta storia. Insomma, è il caso di dire, la voglia di sesso gioca brutti scherzi. In tutti i sensi.
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