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Parroco assente, la Messa … pure

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Parroco assente, la Messa … pure

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COSENZA – Scene da un funerale. Non celebrato. Sembra la trama di una commedia, una di quelle condite di sano humor inglese,

ma, invece, è tutto vero. La storia in questione, ha per epicentro Amantea, per l’esattezza la chiesa di San Nicola a Lago. La ricostruzione della trama di questo racconto, (scritta in collaborazione con la collega Katia Grosso, ndr) da commedia degli equivoci, forse voluti, ha per protagonisti, divenuti comparse, i familiari di Antonietta, una 66enne, deceduta un mese fa, strappata alla vita da un male incurabile. I parenti della defunta, s’erano dati appuntamento alla chiesa di San Nicola, sita a Lago, zona dell’entroterra amanteano, per celebrare il trigesimo di Antonietta, nativa proprio del centro tirrenico. I parenti, per consentire a tutti i familiari e conoscenti della 66enne, avevano fissato l’orario della santa messa, alle 18.30. In tanti, pur di non fare ritardo e prepararsi anche al rito dell’eucarestia, avevano raggiunto la chiesa un’ora prima, pensando così di avere anche il tempio della confessione. Una volta in chiesa, con le coroncine in mano, hanno inziato a recitare il Santo rosario. Parallelamente alla recita delle preghiere, è aumentato anche il tempo e a pochi minuti dallo scoccare delle 18, del parroco nessuna traccia. Passano le 18, s’avvicina l’orario della messa, ma il celebrante continua ad essere assente. I familiari di Antonietta, a metà tra l’incredulità e scatti controllati di blasfemia, hanno cercato di capire il motivo del ritardo del sacerdote, bussando in canonica. Dalla porticina, s’è affacciata una signora che, sollecitata dalle domande dei fedeli, ha detto che il parroco non c’era. Era fuori Lago e aveva delegato don Lorenzo, altro parroco di Amantea, a sostituirlo nelle celebrazioni eucaristiche. La perpetua, è stata anche gentile, nell’offrire ai familiari di Antonietta, sempre più increduli di quello che stava accadendo, il numero di telefono di don Lorenzo. Don Lorenzo, solo dopo insistenti telefonato, viene “intercettato”, ma lui della celebrazione di un trigesimo non ne sa assolutamente nulla. La risposta del parroco, qualora ce ne fosse stato bisogno, spiazza ulteriormente i familiari della defunta che, non sapendo davvero a che santo, è il caso di dirlo, affidarsi, risalgono in macchina e fanno ritorno a Cosenza. Insomma, un disguido, costato caro al caro defunto. Come dire, non c’è più religione. 

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