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La Calabria a Rimini per le primarie della massoneria

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La Calabria a Rimini per le primarie della massoneria

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COSENZA – “Fratelli d’Italia”. Non ci siamo riferendo al partito politico, ma alla logica dei “fratelli” massoni. Le statistiche, infatti, dicono, accertano e confermano

che la nostra regione è la seconda in fatto di logge e di appartenenze massoniche. I colleghi Eugenio Furia e Pablo Petrasso, firme di punta del “Corriere della Calabria”, diretto da Paolo Pollichieni, descrivono l’appuntamento con dovizia di particolari, presentandolo come una sorta di “primarie” della massoneria.La seconda regione d’Italia per “fratelli” si prepara all’evento di domani: il Palazzo dei Congressi di Rimini si trasforma in tempio della massoneria per l’annuale Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, l’«obbedienza» più grande del Paese con le sue 757 logge e circa 22mila «liberi muratori». C’è molta Calabria tra i duemila “delegati” a quelle che oggi Alberto Statera su Repubblica definisce «primarie» in vista della scadenza del terzo mandato, nel 2014, di Gustavo Raffi come «Gran Maestro». Nella nostra regione, le logge sono 75. E per la successione di Raffi si fa già il nome di Antonio Seminario, rossanese, presidente del Collegio. Appuntamento fino al 7 aprile per «proseguire – si legge sul sito del Goi che annuncia la tre giorni riminese –, attraverso dibattiti ed eventi culturali, il confronto aperto con la Società, lanciando un messaggio di partecipazione e di nuovo impegno civile. L’edizione 2013 dell’assise del Grande Oriente d’Italia ha come tema “Liberi di costruire. Responsabilità, partecipazione e rinnovamento”. L’etica del cittadino: il coraggio delle scelte. Come ormai consuetudine, a corollario dei lavori della Gran Loggia, è previsto un ricco programma di eventi dedicati all’approfondimento, alla socializzazione e all’intrattenimento». La delegazione calabrese è tra le più numerose, visto che supererà senz’altro le cento unità. A infoltirla ci saranno – chiamati di diritto a partecipare alla kermesse – i 75 maestri venerabili delle logge calabresi. E poi altri delegati, con in testa proprio Seminario. Oltre a lui, Antonio Perfetti, Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia, Ugo Bellantoni, Gran Maestro Onorario e Domenico Forciniti, Gran Tesoriere Aggiunto. Nella delegazione anche i cinque Consiglieri dell’Ordine eletti in Calabria – Nino Marcianò, Ennio Palmieri, Giuseppe Messina, Antonino Carneri e Sergio Tursi Prato – e i due Giudici della Corte Centrale – Michele Romano e Pierluigi Martire. Anche se non si tratta di una vera e propria tornata elettorale, le “correnti” della massoneria inizieranno a schierarsi e fare operazione di lobbying. Un confronto aperto alle logge di tutto il mondo, che arriveranno a Rimini per confrontarsi e aprirsi anche al “mondo profano”. La Calabria, piuttosto compatta nel valutare positivamente l’opera di Raffi negli ultimi quindici anni, si propone – per il suo “peso” – per avere un posto strategico nei futuri equilibri della massoneria. Tra gli animatori della tre giorni di Rimini Alessandro Cecchi Paone e sessioni di dibattito con il politologo Valerio Zanone e il presidente emerito della Corte costituzionale Antonio Baldassarre, tra i relatori anche nel corso di un recente evento calabrese, organizzato dal Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria e dalla Loggia “La Sila – D. Ponzio” n.363 di Decollatura: il 1° settembre 2011 a Soveria Mannelli, c’erano anche Raffi e il fedelissimo Seminario, l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri e il Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia, Antonio Perfetti.

LE LOGGE E LA TRASPARENZA – Quel 2011 fu per la massoneria calabrese un anno “tribolato”: il 30 luglio proprio Seminario affidò alle agenzie una nota legata a operazioni giudiziarie che avevano coinvolto l’«istituzione». «Esprimiamo fiducia nel lavoro della magistratura – dichiarò il «fratello» rossanese –, ribadendo anche in questa circostanza l’assoluta estraneità ai fatti del Grande Oriente d’Italia. Domenico Macrì è stato immediatamente sospeso dall’Istituzione, in attesa che possa chiarire nelle sedi competenti le imputazioni a suo carico nell’ambito dell’inchiesta sull’operazione Decollo Money». Il presidente del Collegio dei Maestri Venerabili della Calabria aggiungeva che «la vicenda di cronaca non getta ombre sul Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani, che crede nella legalità e ha fatto della trasparenza una questione di vita e di impegno per il riscatto del territorio. Ricordiamo che di recente, a Reggio Calabria, il Gran Maestro Gustavo Raffi ha lanciato un forte appello per spezzare le catene della ‘ndrangheta e della criminalità. È questo – concludeva Seminario – il percorso che seguiamo da sempre, e la nostra scelta di giustizia sociale. Non si torna indietro».

LA VIGILANZA SULLE INFILTRAZIONI MAFIOSE – Raffi, un anno e mezzo fa, a Cosenza aveva proposto «un nuovo Patto di Fratellanza per uscire dalla crisi economica e valoriale che rischia di riportare l’Italia alla stagione dell’egoismo di parte e dei privilegi di casta», piantando un “Albero della legalità” e lanciando «un progetto di sostegno concreto a iniziative per i giovani». «La Calabria – aveva detto – è strategica per la crescita del Sud, per spezzare le catene della criminalità serve costruire una infrastruttura immateriale, chiamata legalità. Deve radicarsi nelle strade e nelle terre, scardinare omertà e vecchi modi di pensare. Il Grande Oriente d’Italia è al fianco di ogni percorso di libertà e di affrancamento alla violenza contro la ‘ndrangheta e le cosche di ogni tipo, contro la malapolitica e il malaffare. Questa regione – aveva concluso in conferenza stampa – non può essere il deserto della speranza». Qualche tempo dopo, sul finire di quell’infuocato 2011, anche in tv Raffi ribadì che la massoneria calabrese era “pulita”. E ancora una volta, il raffiano Seminario dichiarò all’Agenparl: «Con riferimento alle notizie apparse sulla stampa locale, nelle quali si afferma che “nelle officine reggine la situazione è diventata ingestibile e il solitamente misurato Raffi ha deciso di intervenire platealmente per evitare il rischio che si costituisse una nuova loggia dalle parti del ponte di San Pietro”, si precisa che il 15 dicembre scorso il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, nel corso della trasmissione televisiva “In mezz’ora” condotta da Lucia Annunziata, parlando del rischio infiltrazioni malavitose nei Templi, ha sottolineato che in Calabria, come in ogni altra area del Paese, la vigilanza dell’Istituzione è sempre alta, per impedire consorterie e camere di compensazione che non appartengono alla storia, all’essenza e alle finalità della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani. Nessun riferimento in concreto è stato dunque fatto a particolari logge, né esiste un caso Reggio Calabria che attesti un ‘inquinamento’ della ‘ndrangheta nelle attività del Grande Oriente dalle parti del Ponte di San Pietro. Assicuriamo anzi che gli eventuali soggetti coinvolti in appartenenze sospette verrebbero immediatamente buttati fuori a calci dall’Istituzione».

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