Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Minaccia di darsi fuoco dopo arresto e licenziamento: ‘E’ un abuso’

Archivio Storico News

Minaccia di darsi fuoco dopo arresto e licenziamento: ‘E’ un abuso’

Pubblicato

il

COSENZA – Assenza ingiustificata, ma in realtà è ai domiciliari. Il danno e la beffa.

Francesco Paciola arrestato nel corso dell’operazione “Marchesato”, che nel febbraio scorso ha portato in carcere cinque persone presunte protagoniste di una rete di spaccio di hashish e marijuana, non ci sta. E minaccia di darsi fuoco davanti alla sede di Ecologia Oggi, l’azienda che al suo rientro dopo un mese di detenzione ha pensato di liquidarlo senza alcun preavviso. Una mattinata trascorsa ai cancelli della società di raccolta rifiuti con una bottiglia di benzina in mano minacciando il suicidio, non hanno smosso la dirigenza. Anzi. “Guarascio – afferma il 34enne – non mi ha neanche voluto parlare, mi hanno sbattuto il telefono in faccia. Non è possibile dialogare con la dirigenza”. Ed è vero. Guarascio è irreperibile, comunicano dall’amministrazione. All’interno degli uffici pare vi sia finanche il timore di contattare la responsabile, la dottoressa Scalise, che al suo arrivo prima dichiara di ignorare quanto accaduto, poi afferma che se ne occupa solo l’ufficio legale, infine stizzita dice di non avere alcuna intenzione di rilasciare dichiarazioni in merito alla vicenda.

 

“Mi ritrovo senza il mio lavoro, – continua Francesco Paiola – eppure i miei documenti sono tutti in regola. Il giorno dopo l’arresto il mio legale ha comunicato non solo verbalmente, ma anche con l’invio di fax, la mia detenzione. Però loro dicono di non avere ricevuto nulla. Non è la prima volta che succede, altri due colleghi sono stati mandati a casa con la stessa dinamica. È un vero e proprio abuso. Anche perchè dopo che i sindacati hanno portato alla luce il problema, hanno detto che io sarei normalmente rientrato l’11 di Marzo. Falsità. Sono andato a lavorare quel giorno e mi hanno mandato via dicendomi che ero stato licenziato per assenza ingiustificata. Senza preavviso. Bisogna aspettare i tempi della legge per il reintegro, ma io nel frattempo cosa mangio? Come vivo? Andrò avanti nella mia lotta”. Un collega di Francesco Paciola nel piazzale di Ecologia Oggi conferma che “anche altri due ragazzi sono stati licenziati dopo l’arresto. Non è giusto. Paciola non ha creato problemi all’azienda, si tratta di una vicenda privata, non era sul posto di lavoro. Se ha ragione o torto lo devono decidere i giudici. Il pane non si tocca a nessuno. È una vergogna. Non c’è tutela. Dov’è l’ispettorato del lavoro?”.

 

 

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA