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Cosenza sfida al Messina per riprendere a correre. Roselli “ricompattarsi dopo il ko di Agrigento”
Il tecnico rossoblu, che oltre a Statella e Caccetta dovrà rinunciare anche a Ciancio, carica i suoi ragazzi in vista della delicata sfida di domani al Messina. Su Raimondi: “era un numero 10 e in campo aveva massima libertà. Forse gli serviva il numero 9”
COSENZA – Dopo la sconfitta di Agrigento, archiviata non senza rimpianti, e la chiusura della sessione invernale di mercato che non ha portato significativi scossoni nella rosa, il Cosenza è pronto a riprendere la marcia ai play-off. Per farlo, occorre tornare subito al successo e sfruttare al meglio il doppio turno casalingo che vedrà i rossoblu affrontare domani pomeriggio alle 15.00 il Messina, in una sfida d’altri tempi e che rievoca ben altri campionati, per poi arrivare tra una settimana all’atteso derby contro il Catanzaro. Ma prima di pensare alla gara contro i cugini, la concentrazione dei calciatori è tutta sui “giallorossi” peloritani, che arriveranno al Marulla (senza il loro tecnico Di Napoli, squalificato per ben 4 anni dal Tribunale Federale dopo l’inchiesta Dirty Soccer) in una posizione di classifica tranquilla che gli consentirà di giocare la gara a viso aperto. Di contro i rossoblu, che vorranno vendicare la sconfitta dell’andata, continuano ad avere problemi di formazione. A Statella (in via di guarigione) e Caccetta (quasi pronto) si è aggiunto Simone Ciancio che, non al meglio, domani darà forfait per non rischiare di aggravare le sue condizioni.
E’ stato lo stesso tecnico del Cosenza, Giorgio Roselli, a confermare la sua assenza domani. Intercettato telefonicamente dalla redazione sportiva di RLB Radioattiva, l’allenatore è tornato sulla sconfitta di Agrigento, mal digerita per come è maturata: “Se dovessi dire quello che ha detto ai calciatori, su cosa è mancato nella gara di Agrigento, direi tantissime cose. Sicuramente siamo stati poco cattivi sotto porta è vero, nonostante il grande possesso palla, però eravamo alla terza partita disputata in 8 giorni, avevamo diverse assenze e squalificati, alcuni calciatori hanno giocato con problemi fisici. Rimane il rammarico per come è maturata la sconfitta. La cosa che mi è dispiaciuta di più è stata perdere contro una squadra che ha fatto poco. Io accetto sempre le sconfitte quando le altre squadre non dico che meritano, perché nel calcio sapete che molto spesso sono gli episodi a decidere i risultati, ma giocano mettendoti in difficoltà. L’Akragas non ci ha messo mai in difficoltà ed ha vinto. Questa è la cosa che mi ha dato più fastidio, ma il calcio è questo e accettiamo la sconfitta.
Ricompattiamoci e concentriamoci sulla gara di domani contro il Messina
Archiviata non senza malumori la sconfitta di Agrigento, il tecnico rossoblu passa ad analizzare il match di domani contro il Messina: “sono partite molti simili quelle che affronteremo da qui alla fine, tolta proprio quella di Agrigento, perché partiremo bene o male tutte alla pari e nel quale a parte gli episodi chi saprà leggere meglio i momenti chiavi delle gare sarà avvantaggiato. Sarà così anche domani contro il Messina. Stanno facendo un grande campionato, sono pericolosi, hanno molta qualità e tecnica in mezzo la campo, davanti hanno calciatori che sanno farti male come Bucolo, Tavares e Gustavo, che sta facendo un campionato straordinario. Noi dovremo essere bravi a ricompattarci, non tanto per le assenze che avremo, perché quelle ci sono e non possiamo farci nulla, ma proprio per riprendere a correre e dimenticare subito la sconfitta”.
Sul mercato: “alleno i calciatori che ho a disposizione”
Inevitabile la domanda al mercato appena chiuso e che ha lasciato inalterata la rosa dal punto di vista numerico. Roselli si aspettava qualche altro colpo?: “Sapete che non ho mai parlato di mercato ne di nomi, non l’ho fatto a luglio, figuriamoci a gennaio. Il problema non è chi volevo io o il numero. Io alleno i calciatori che ho in rosa e continuerò a farlo. Quello che conta per me è la gente che ci da una mano, i ragazzi che lavorano e danno tutti in campo, la società che sta operando bene. Certo, tutti vorremmo il calciatore da 20 goal. Ma c’è da considerare che non solo costa tanto, ma è probabile che vada a giocare nella Juventus o nell’Inter. Scherzi a parte, pensare di risolvere tutti i problemi di una squadra solo con un calciatore che fa tanti goal è sbagliato, o almeno io non ragiono così. Quello che conta è mettere nelle migliori condizioni i calciatori che la domenica scendono in campo. Detto questo è normale che ci possono essere momenti della stagione dove un calciatore rende al meglio e altri dove non ne azzecca una ma per tanti motivi. Prendete Raimondi: è andato via perché non è riuscito a dare a Cosenza quello che tutti si aspettavano da lui e che poteva dare. E’ stato anche molto sfortunato, ha sfiorato 5 o 6 volte la rete, ha colpito 3 pali, ha sbagliato un calcio di rigore… i suoi 6 mesi qua potevano essere fantastici, invece andandogli tutto storto non ha lasciato il segno”.
Sulla frecciatina di Raimondi, Roselli risponde con una battuta
Arrivato a Benevento, dove ha firmato un contratto di due anni Raimondi non ha risparmiato una battuta a Roselli e al Cosenza. “Per come si gioca a Cosenza è difficile esaltare le caratteristiche degli attaccanti, qui invece in fase di attacco si parte tutti insieme“. Parole alle quali Roselli ha risposto così:” ho sentito il calciatore al telefono e mi ha detto delle cose, poi a Benevento ne ha dette altre. Beh dico che spesso è normale, andato in una nuova squadra ha dato delle dichiarazioni diciamo di facciata. Certo, non mi è dispiaciuto molto quello che ha detto, ma alla fine mi interessa poco. Ho allenato tantissimi capocannonieri e ne sono felice. A Raimondi rispondo con una battuta. Lui ha detto che il mio modulo di gioco non esaltava le sue caratteristiche. Lui ha sempre giocato da numero 10 – ha sottolineato il tecnico – ed era libero di fare qualsiasi cosa: andare in profondità, cercare la giocata, venire incontro, giocare sull’esterno, dietro Arrighin.i.. insomma fare tutte le cose. L’unica cosa che io gli chiedevo era tornare indietro a dare un pò di copertura ma solo ragionando non certo precipitandosi in difesa. Se questo ha significato avere problemi tattici, allora rispondo con una battuta e ciopè che forse i suoi problemi tattici erano sul numero di maglia che indossava. Forse glia avrei dovuto dare il numero 9″
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